La Sicilia è tra le regioni italiane che ricevono meno fondi nazionali per le Borse di studio destinate agli studenti di università, accademie delle belle arti e conservatori di musica.
È quanto emerso dallo studio elaborato dall’Ersu Palermo, sulla base dei dati forniti dalla Corte dei conti.
«Una considerevole sperequazione tra le regioni nel rapporto tra fondo nazionale assegnato e numero di studenti idonei», ha spiegato il presidente di Ersu Palermo, Giuseppe Di Miceli.
La Sicilia infatti si posiziona al 14esimo posto, con 1.219 euro da assegnare ad ogni studente avente diritto alla borsa di studio. A detenere il primato è la regione Marche, con 2.184 euro a studente, mentre fanalino di coda è la Campania, con 437 euro. Calabria 1.933, Toscana 1.922, Umbria 1.877, Sardegna 1.660, Friuli 1.592, Emilia-Romagna 1.581, Abruzzo 1.452, Piemonte 1.393, Puglia 1.443, Liguria 1.388, Basilicata 1.382, Lazio 1.233, Veneto 1.128, Val D’Aosta 1.184, Lombardia 1.011,Molise 995.
«Una circostanza determinata dal fatto che fino allo scorso anno ci siano state regioni come la Sicilia che non hanno potuto pagare tutte le borse di studio. Nel 2021, invece, siamo arrivati ad assegnare le quote a tutti gli studenti solo grazie al fatto che l’assessorato regionale dell’Istruzione è riuscito a mettere in campo i fondi europei».
«Negli ultimi cinque anni – ha detto Di Miceli – abbiamo avuto un incremento complessivo delle risorse del governo nazionale del 23 per cento a fronte del raddoppio del numero degli studenti idonei da 6mila, di cui solo due terzi riuscivano ad ottenere i benefici, a 12mila che quest’anno avranno tutti la borsa di studio».
E.G.