A pochissimi giorni dalle elezioni, un altro scandalo colpisce l’Isola. Dopo l’arresto di Barbara Mirabella, candidata con FdI con l’accusa di corruzione, un altro candidato finisce in manette: Salvatore Ferrigno, 62 anni.
Nella corsa all’assemblea siciliana di Ferrigno è stato affiancato da Popolari Autonomisti di Raffaele Lombardo, lista della coalizione che sostiene come governatore l’ex presidente del Senato Renato Schifani. L’accusa è di scambio elettorale politico-mafioso: secondo gli inquirenti, Ferrigno avrebbe promesso favori e denaro al boss di Cosa nostra Giuseppe Lo Duca – anch’egli arrestato- in cambio di voti. A fare da intermediaria tra il politico e la mafia Piera Lo Iacono, condotta in carcere.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido. A sostegno dell’accusa ci sono diverse intercettazioni ambientali, alcune di pochissimi giorni fa. L’inchiesta, coordinata dalla Dda, nasce da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Salvatore Di Gesare, sui clan mafiosi della provincia di Palermo.