Il pluripregiudicato Emanuele Greco nel mirino degli indagati come appartenente a “Cosa Nostra” ed esponente di primo piano del clan dei Rinzivillo tra Caltanissetta e Ragusa. Il patrimonio dell’imprenditore di imballaggi era stato posto a sequestro nel gennaio del 2019. I capi d’accusa per Greco sono pesantissimi: sequestro di persona, estorsione, furto, porto e detenzione di armi. Lo stesso è finito in manette nel 2019 nell’ambito del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ghost Trash” con l’accusa di aver fatto parte del clan Rinzivillo. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catania su richiesta della locale Dda e su indagini del Gico del nucleo di Polizia economica finanziaria (Pef) delle Fiamme gialle etnee.
Minimi redditi dichiarati ma un patrimonio immenso
Le indagini portano alla luce la schiacciante realtà dell’uomo, ossia un patrimonio societario e immobiliare immenso, ricavato grazie alle estorsioni, rapine, riciclaggio anche mediante appoggio dei clan gelesi a imporsi nel mercato degli imballaggi di cartone. Quello che dichiarava, invece, erano redditi minimi. Sotto confisca 7 società e imprese individuali, tutte aventi sede in provincia di Ragusa, operanti nel settore dell’ortofrutta e del packaging. Sequestrati anche 18 fabbricati, tra unità abitative e capannoni; 16 appezzamenti di terreno, in provincia di Ragusa; 1 autovettura e un motociclo. IL valore è di oltre 40 milioni di euro.
G.G.