Il rito personale e irrinunciabile di ogni mattino. Da soli o in compagnia, a casa in pigiama o al bar già pronti per affrontare la giornata. È il caffè, una profumata magia che comincia molto prima di arrivare nella nostra tazzina, con la trasformazione da crudo a cotto: un processo affascinante in cui conta la professionalità. E le ricette, rigorosamente segrete. Lo sanno bene da Caffè Lo Re, che ci ha aperto le porte del suo stabilimento per scoprire il viaggio dei chicchi dai sacchi in cui arrivano ai sacchetti in cui vengono imbustati, già lavorati, per raggiungere il nostro palato.
Ogni sacco di caffè crudo da cui parte la lavorazione contiene tipologie di chicchi diversi. Sono loro gli elementi della miscela personale della torrefazione: il gusto riconoscibile che viene fuori dal mix di almeno quattro, ma anche sei o sette, tipi di caffè come base. Uno dei segreti, ma non l’unico. Perché è durante la tostatura che il caffè acquisisce il suo carattere: circa 20 minuti di tempo in cui la macchina lavora i chicchi, ma con tempi, modalità e curve di tostatura che variano per ogni torrefazione. A quel punto, i chicchi raggiungono una temperatura superiore ai 200 gradi e vanno quindi raffreddati e miscelati. Quando la temperatura si sarà abbassata a 49 gradi, il viaggio del caffè prenderà in automatico la via dei silos, dove ogni tipologia riposerà per circa due o tre settimane. A quel punto, sarà pronto per essere imbustato e per sprigionare il suo aroma nella cucina delle nostre case o nel nostro bar preferito.