Nessuna autopsia, nessun esame tossicologico. Così la morte di Anthony Bivona, il 24enne originario di Adrano ma trapiantato a Darmstadt, è stata classificata sbrigativamente come un suicidio dalle autorità tedesche.
Gli elementi c’erano quasi tutti: un passato di depressione, di piccoli tentativi di togliersi la vita. Poi l’estremo gesto nelle scalinate del palazzo dove abitava con una corda. La famiglia, però, non ci crede poiché di questi suoi “istinti”, non ne sapeva nulla. E d’altra parte l’unica testimonianza presa in considerazione della polizia è stato il racconto della fidanzata di Anthony. I genitori e le sorelle del giovane, segnati profondamente del dolore, intervistati da Ismaele La Vardera nel corso di un servizio per la trasmissione Le Iene, non hanno mai conosciuto questo lato “malinconico”. Eppure il 24enne, malgrado la distanza, era molto legato alla famiglia con la quale si sentiva regolarmente. Anthony raccontava di essere sereno, anche a seguito del rinnovo del contratto come gommista.
Tanti piccoli tasselli che non tornano e che hanno spinto la famiglia insieme al legale Francesco Messina a chiedere giustizia. E da quella lontana notte tra il 17 e il 18 luglio qualcosa si è smosso: dopo un esposto alla Procura di Catania, quest’ultima ha inviato il fascicolo a Roma in attesa di disposizioni.
Cosa si sa della morte di Anthony Bivona
Il corpo del 24enne Anthony Bivona, un giovane allegro e pieno di vita, è stato rinvenuto disteso nella scale con un cappio improvvisato intorno al collo. Un vicino avrebbe persino tentato un massaggio cardiaco nel tentativo di rianimarlo ma senza successo. Eppure come specificato dal legale della famiglia nel servizio di La Verdera, non vi sono i classici segni di un suicidio. Tante, inoltre, le incongruenze riscontrate nel verbale redatto dalla polizia tedesca.
Intanto giovedì 11 novembre alle ore 18 in via Viaggio 11 la madre del giovane ha indetto una processione in ricordo del figlio che si terrà alla presenza del sindaco di Adrano Fabio Mancuso, del legale Francesco Messina e del giornalista Ismaele La Vardera.