Emozione e gioia per uno dei premi più longevi della storia catanese, il premio “Danzuso”, giunto alla sua XX- XXI edizione, che questa serà alle 20:00 tornerà finalmente sul palco del teatro Brancati con una doppia edizione.
Il gran galà delle premiazioni, dedicato alla memoria dello storico critico degli spettacoli di prosa e lirica, insignito di numerosi premi, tra cui la Lente d’oro vedrà, tra gli altri, uno dei volti storici del teatro siciliano e non solo.
Un volto che quando entra in scena riempie la sala, anche senza pronunciare una sola parola: il grande maestro Tuccio Musumeci che ritirerà il premio per il musical “Pipino il breve” che a grande richiesta torna in sena, già con il sold out.
Con la sua ironia, da perfetto istrione si racconta così: “Mi angoscia un po’ ricevere un altro riconoscimento, ma perché non so più dove metterli a casa. Certo, 45 anni di Pipino sono tanti e oggi che ho una certa età, aspetto l’arrivo dell’ultima scena, sbadigliando, e non vedo l’ora che finiamo e vado a dormire. A di là di queste battute, ho tanti bei ricordi legati a questo musical, che ha girato tutto il mondo”.
Ce n’è uno in particolare? “Ricordo i nove minuti di applausi in Argentina dove hanno voluto anche il bis o i cancelli chiusi al teatro di Broadway, a New York, per l’eccessivo afflusso di gente, tanto che la moglie di Tony Cucchiara, al quale va il merito di aver inventato il personaggio di Pipino, si confuse ed entrò in un altro teatro, pensando che non ci potesse essere tutta questa confusione per il nostro spettacolo. All’inizio nessuno ci credeva, tanto che la prima volta andò in scena a Siracusa al teatro Vasquez nel 1978”.
Dopo tutti questi anni, qual è la forza di Pipino? “La sua naturalezza. Nell’opera ci sono paladini che si muovono e parlano con la voce dei pupari, mentre Pipino, si inserisce in questo schema con la sua semplicità rompendo un po’ le scatole ai pupi. E poi il pubblico gli vuole bene, conosce oramai a memoria le canzoni e le canta”.
Per l’edizione 2022 verrà consegnato un premo speciale per il ventennale alla famiglia teatrale Ferro-Carrara, icone intramontabili del teatro, che oggi continuano a vivere attraverso i due figli Francesca e Gugliemo, che hanno seguito le orme dei genitori, con successo.
“Il legame con Domenico Danzuso è forte, non solo per conoscenza diretta nell’ambiente artistico con la mia famiglia – racconta Francesca Ferro- ma soprattutto per la rilevanza e il prestigio ottenuto in quegli anni. Entrambi hanno raggiunto il massimo della loro carriera proprio in quel periodo così fiorente per il mondo del teatro e del giornalismo, da essere ricordato con questo premio che unisce indissolubilmente questa commistione artistica pregna di significato”.
A ricevere un riconoscimento anche il film “La Stranezza” di Roberto Andò, Maricla Boggio per la drammaturgia, il regista Giovanni Anfuso, il contrabassista Nicola Malagugini, la coreografa Silvana Lo Giudice, il light designer Franco Buzzanca e Nerina Chiarenza, pittrice di carretti siciliani.
Un premio alla memoria al musicista Pippo Russo. Borsa di studio del Lions per un allievo dell’Accademia.