Contrariamente a quanto si vociferava, due importanti risultati tutti “Made in Siciliy” si fanno largo nella guida Michelin 2022: la new entry Gagini restaurant di Palermo guidato dallo chef Mauricio Zillo e il Signum di Salina che ospita la creatività e la stella verde per la sostenibilità in cucina della chef Martina Caruso.
La “bibbia” della cucina italiana vanta per l’edizione 2022 il numero più alto di ristoranti mai ottenuto: 378 templi del gusto dove fantasia, qualità e tecnica creano l’eccellenza.
La Sicilia delle grandi conferme ma dal sapore dolceamaro
Si tengono stretto il proprio prestigio ben 16 ristoranti siciliani: “La Madia” di Pino Cuttaia a Licata e “Il Duomo” di Ciccio Sultano a Ragusa detentori di ben due stelle Michelin. Rimane invariata una stella peri ristoranti “Coria” di Caltagirone, “Sapio” di Catania, “Shalai” di Linguaglossa, “Zash” di Riposto/Archi, “Signum” di Salina, “Il Cappero” di Vulcano, “La Capinera“, di Taormina, “St. George by Heinz Beck” di Taormina, “Otto Geleng” di Taormina, “I Pupi “di Bagheria, “Il Bavaglino” di Terrasini, “Accursio“, di Modica, “Locanda Don Serafino” di Ragusa.
Malgrado le speranze, non si è accesa la terza stella per la Sicilia che gusterà anche un po’ di amarezza. Lo chef Luca Gulino che perde nel 2022 la stella con il ristorante “La Fenice” a Ragusa. Il verdetto è arrivato in occasione della 67esima edizione della Guida Rossa presentata nella cornice della Franciacorta.
La categoria Bib Gourmand che “snobba” la Sicilia
Mangiare bene a 35 euro è possibile e i Bib Gourmand ne sono la prova: la guida Michelin ne ha premiati ben 235 in tutta Italia. A mancare all’appello sono ben 7 regioni tra cui la Sicilia: l’isola, però, è piena zeppa di trattorie dove l’eccellenza si incontra con uno scontrino alla portata di tutti. Una scoperta, forse, ancora lontana per il libretto rosso.
Esclusa ancora una volta la “pizza” nella prestigiosa guida.