Grasso (M5S) risponde a Catania 2.0: “Accuse infondate. Nessun conflitto di interessi con la Presidenza Cultura”

È appena ora di pranzo quando trapelano le prime indiscrezioni – poi confermate – sulla ripartizione delle presidenze delle commissioni consiliari. A Catania 2.0, cui fa capo l’on. Luca Sammartino, è toccato il boccone amaro che i consiglieri non riescono a mandar giù. Quindi le accuse contro Giovanni Grasso (M5S).
Secondo i consiglieri di Catania 2.0 la presidenza della Commissione Cultura di Giovanni Grasso sarebbe “frutto di accordi personali, non certo istituzionali, tra l’attuale primo cittadino e i singoli esponenti politici”. Contestualmente, denunciano dei presunti conflitti di interessi per quanto attiene la spinosa questione dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini dove Grasso è docente.
Giovanni Grasso rigetta le accuse di ipotetici accordi sottobanco.
«Anzitutto – tiene a precisare Grasso – io non ho fatto nessuna contrattazione personale sottobanco. Le mie dichiarazioni sono state sempre nella ricerca della trasparenza e della rappresentatività che può essere in ogni caso riconosciuta dalle forze politiche presenti in consiglio comunale».
«Alle varie richieste che mi sono pervenute in ordine all’organigramma delle presidenze ho detto, sia in privato che in pubblico, che il “metodo 5 stelle” non prevede logiche di spartizione. Ho detto anche che in ogni commissione si sarebbero dovute individuare le persone per competenza, per storia e per mestiere. Quindi avevo rimandato a una indicazione per competenza, come infatti è avvenuto», aggiunge il capogruppo grillino.
«Per me è stata una sorpresa stamattina. Avevo detto che a noi non interessava alcuna presidenza di commissione. Avevano pensato per noi alla Commissione Bilancio ma abbiamo rifiutato. E infatti non sono in Commissione Bilancio. Quindi, la presidenza della commissione Cultura non è stata una cosa preordinata».
Il parere legale smonta il conflitto d’interessi per cui Grasso è accusato.
«Questo parere era stato richiesto e preparato prima della campagna elettorale perché qualcuno aveva sollevato la questione di un possibile conflitto di interesse considerando l’Istituto Musicale una partecipata». Grasso perciò fornisce ai lettori il parere legale.
«In realtà – spiega Grasso – l’Istituto Musicale è un’accademia di iscritti all’alta formazione artistica e musicale che ha delle graduatorie uniche sia per i conservatori che per i vecchi licei musicali che oggi non esistono più».
«Il mio contratto non è un contratto comunale ma un contratto regolato dall’alta formazione artistica e musicale. In questo senso, se non vi era conflitto d’interessi per la mia candidatura a sindaco, meno che mai si può riscontrare in una carica inferiore a quella di sindaco».
«Il mio è un contratto AFAM e tra l’altro io non rivesto nessuna carica di rappresentanza e tanto meno amministrativa. Tra l’altro ero in Consiglio Accademico e mi sono dimesso a febbraio – marzo, ben prima della campagna elettorale proprio per evitare eventuali ragioni conflittuali».