Catania baricentro artistico e culturale del secolo scorso grazie anche al caffè letterario più conosciuto del Meridione. Nel 1890 aprì i battenti la Grande Birraria Svizzera, un caffè letterario, ristorante e birreria.
Da De Roberto a Verga passando per Martoglio
Il locale venne inaugurato nel 1890 dai fratelli Giovanni e Giorgio Tscharner catanesi d’adozione, con la genialità dell’ingegnere Paolo Lanzerotti. La sua architettura era eclettica di gusto classico-barocco.
Era un bellissimo caffè letterario dotato di un ristorante e una birreria con un deposito di birra proveniente da Monaco. Il ristorante-caffè sorge alle spalle della via più conosciuta e storica di Catania:Via Etnea, lato Palazzotto Biscari alla Collegiata, con l’ingresso su piazza Santa Nicolella. Due ampi saloni accoglievano gli avventori, in prevalenza intellettuali e giornalisti, ma anche commercianti, negozianti e funzionari. Frequente era, inoltre, la presenza di intellettuali di fama mondiale come Nino Martoglio, Vitaliano Brancati, Federico De Roberto, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Ercole Patti, Francesco Guglielmino.
Nella Guida del Viaggiatore del 1899 si legge: “Della vita catanese, assai più che i caffè, sono importantissimi fattori i Circoli, ove sia di giorno che di sera si riuniscono i soci che ne fanno parte. La Birraria Svizzera, è un locale di convegno che dà un’idea della vita di caffè delle città del continente. È molto frequentata; essa per Catania è il Caffè Aragno di Roma e il “Diana” di Milano”.
Palazzo Tezzano, nuova sede
La fama del locale diventa così grande da far aprire una seconda sede, nel 1915 a Palazzo Tezzano, in via Etnea. Lo stile è lo stesso: un connubio di classico e barocco. E continua ad essere lo stesso anche il lustro del nuovo locale frequentato sempre da personaggi celebri.
Un quindicennio dopo l’apertura, nel 1930, la gestione passa a Pippo Lorenti, che ne acquisisce la proprietà. Il caffè cambia nome diventando il Gran Caffè Lorenti, un bar, ristorante, gelateria e sala da biliardo. Ma la trasformazione non è ancora finita, nel 1934, infatti, il luogo diventa un cafè “chantant” il primo locale a Catania in cui suona un’orchestra. Gli orrori della seconda guerra mondiale, però, arrivano anche nella provincia etnea: è così che nel 1942 il centro di ritrovo culturale chiude a causa di una bomba esplosa al suo interno. Riaprirà solo nel 1945 ma qualche anno dopo (1948) chiuderà definitivamente.
G.G.