Gaetano Tafuri a un passo dall’Asec S.p.A?

La nuova maggioranza ribaltonista dell’amministrazione Bianco mette a segno un altro “colpo”. Secondo indiscrezioni, ai vertici dell’Asec spa, l’azienda comunale del gas, starebbe per arrivare l’avv. Gaetano Tafuri: dopo le recenti dimissioni di Armando Sorbello , quindi, al suo posto sarebbe arrivato il momento dell’ex assessore al bilancio dell’amministrazione Scapagnini (successivamente è stato anche commissario alla Fce).
Sul significato politico di questa nomina ci sono pochi dubbi: i “lombardiani” di “Grande Catania” sono ormai organici all’amministrazione Bianco, oramai quasi “orfana” del tutto del gruppo di “Art 4”, che è in fase di fuoriuscita dalla maggioranza. Pertanto, gli ex Mpa -guidati dal senatore Antonio Scavone o meglio dall’ex presidente della regione Raffaele Lombardo- di “Grande Catania” “incassano” ora una “partecipata”. Come nelle peggiori stagioni della Prima Repubblica, a Palazzo degli Elefanti, quindi, le “spartizioni” fra gruppi politici “alternativi” vanno di moda. E le “partecipate” si confermano “merce di scambio politico”.
L’arrivo di Tafuri all’Asec spa rappresenta l’ennesima prova dell’appoggio di pezzi -sempre maggiori -del centrodestra all’amministrazione di centrosinistra. Per i “lombardiani” gli ultimi mesi sono stati una “discesa “ a corte. Tutto è cominciato quel 28 maggio scorso, quando il senatore Antonio Scavone (storico e fedele esponente dell’ “area lombardiana”), con il gruppo di “Grande Catania” (escluso il consigliere Maurizio Mirenda) andò a trovare il sindaco a Palazzo: da allora è stato un susseguirsi di situazioni alquanto imbarazzanti, in termini di scelte politiche in aula, per chi crede che i voti del centrodestra non debbano sostenere il centrosinistra. Anche perché gli elettori non votano “a scatola chiusa” (almeno nei paesi democratici accade questo).
Insomma, invece cosa è accaduto? Numero legale mantenuto, votazioni di delibere, atteggiamenti morbidi, se non da “inciucio”: “Grande Catania” è diventata l’ennesima “stampella “di centrodestra. A favore del Bianco sempre alla ricerca di una maggioranza. Che non c’è mai stata. E che viene “raccattata” voto dopo voto. Insomma, il centrodestra catanese (quasi tutto) va al servizio del centrosinistra, nella peggiore tradizione del consociativismo catanese. E Bianco “Incassa” i voti dei “lombardiani” (e loro “incassano” la partecipata). Che evidentemente non “puzzano” più.