La danza nasce, sempre, da uno status emotivo e fisico di profondo ascolto e, come asseriva Carl Jung, indaga un immaginario collettivo, va a pescare suggestioni e assonanze. Il fondamento, dal punto di vista drammaturgico, è che tutto abbia un senso (qualsiasi sia lo strumento utilizzato parola, suono, corpo), che sia chiara al percettore la storia che si sta raccontando e che arrivi all’anima e alla coscienza di chi sta guardando o ascoltando.”
Questo afferma Silvia Giuffrè, direttrice Artistica della compagnia Omonia fondata, nel 2010, insieme a Giuseppe Rizzo (compositore elettro-acustico), con lo scopo di portare in scena progetti particolari, entro i quali la danza interferisce direttamente con la musica e, dove il suono nasce grazie alla danza e viceversa, andando oltre la consueta giustapposizione che si ha tra queste forme di arte, ma creando una fusione che genera un’armonia completa.
Silvia, una laurea in filosofia ma, da sempre, una passione sfrenata per la danza e le e sue componenti comunicative (un curriculum ricco e prestigioso, ha calcato i più importanti palcoscenici in Italia, Germania, Francia, Spagna e Cile e in numerosi contesti teatrali e festival di improvvisazione), tanto da pubblicare un saggio sulla relazione tra la filosofia e la danza e sulla relazione tra il senso e il gesto.
In questa ricerca costante si pone “L’attimo prima” lo spettacolo, selezionato dal Fringe off festival 2022, che verrà proposto al teatro Brancati di Catania, con 4 repliche, dal 20 al 23 ottobre, che la vede come regista e coreografa con le musiche originali dal vivo di Giuseppe Rizzo e, sul palcoscenico, la danzatrice Arabella Scalisi.
Il tema dello spettacolo è IL TEMPO, non inteso, semplicemente, come il suo scorrere ma nella sua più complessa accezione emotiva, legato in maniera profonda al sentire di ciascuno. Pertanto esso può essere dilatato o contratto a seconda del nostro stato d’animo e, quindi, della percezione dell’anima.
Un dialogo tra corpo e suono, in cui L’attimo prima è il momento prima dell’accadimento. Un flusso sonoro, visivo ed emotivo fatto di suggestioni. Un gioco continuo tra suono e corpo.
L’attimo prima in musica è come l’ultimo respiro prima di un’immersione. Nel momento in cui ci si immerge nel flusso non si può più tornare indietro perché tutti i respiri successivi sono parte integrante del discorso musicale.
La performance è impreziosita dalla tecnica della motion tracking, (una telecamera che riprende il movimento sul palco e ne capta la vibrazione, un computer la elabora e la trasforma in suono) quindi, è proprio l’artista che, danzando, crea una sinfonia (composizione istantanea), dando uno spazio di libertà coerentemente legato alla storia che la danzatrice, con il proprio corpo, sta raccontando.