Negli ultimi anni il romanzo ha preso una piega a dir poco imbarazzante. Sovente leggiamo che trattasi di un romanzo di formazione o distopico. Ci s’accorge che molte volte di formazione e di distopia nulla hanno gli oltre 60.000 pubblicati annualmente. Siamo certi, dopo averlo ‘praticato’, esaminato, destrutturato e valutato e posticipato, che ‘Le stelle doppie‘ (Arkadia 2020, pp. 120, € 13,00) di Anna Bertini, pubblicato lo scorso dicembre è un romanzo potentemente formativo.
Per le generazioni che hanno vissuto gli anni ’70 e 2000 di cui narra l’autrice, e per le generazioni future che possono cogliere frammenti di storia sociale e introspettiva al proprio dna psicologico.
Stelle e sorprese
La sorpresa in questo momento storico di – non ci stanchiamo di ricordarlo – pandemia ‘incerta’, dove quotidianamente ne esce (Notizia? Fake? Terrorismo psicologico?) una nuova sul virus che sta mettendo a dura prova il mondo, sta nel fatto che la soglia dei lettori si è in parte alzata e che pochi sono i libri che continuano a cavalcare l’onda del successo e non si fermano nel loro percorso introspettivo stilistico e contenutistico.
Trama a stelle doppie
Classico gruppo di ragazzini, estate, anni ’70. Il mare, il lido scelto. Tutti protagonisti. Episodi, eventi, novità, dolori, tutto viene vissuto nel ricordo degli stessi che si incontreranno 30 e più anni dopo per raccontarsi. La bellezza di ciò che emerge, anche quando il male insorge prepotente e violento definisce aspetti cognitivi comportamentali e socio ambientali rivoltatisi per ognuno di loro. Cosa è successo a quei ragazzi, chi tra loro rimase in contatto? Bellissimo e azzeccato il titolo, tant’è che ogni protagonista ha il suo doppio sempre appartenente a quel gruppo, che se così non fosse stato, non sarebbero emersi particolari gioiosi o dolorosi al di là del classico che tutti devono affrontare: lutti, studi, lavori. Saranno rivelati alcuni momenti di quegl’anni che con la presa di coscienza delle maturità troveranno risposte, ma nuovamente, solo grazie al fatto che ogni membro aveva il suo doppio in un altro.
Tra le stelle, una è la più bella: Giulia
Giulia, è l’amica del gruppo che non può avere il suo doppio, perché non lo sa, perché si è sposata ed è morta giovanissima, e gli eredi sono il suo specchio, figli e marito. Giulia è la più bella e incalzante delle protagoniste pur mantenendo un’assenza non da poco.
Psicologia di polvere di stelle
Anna Bertini, con capillarità ha tracciato e trattato tutte le sfumature in area psicologica che ‘possiedono’ nella lunga corsa del vivere ogni essere umano. Ciò è fatto con un’attenzione, che si dissocia dalla professione prettamente detta e scritta su un foglio di carta, che la consegna al pari degli specialisti del comportamento. La memoria di ogni essere umano, ripercorrendo la crescita è il punto di forza di questo romanzo, che come sopra già scritto in altri termini, può essere testamento per le generazioni future.
Stelle complesse
Ecco spiegata la nostra attesa nel proporlo, tanto che per la prima volta abbiamo saltato di presentare il libro del mese, che questi doveva essere nel dicembre del 2020: seppur scorrevole e emozionante, il romanzo ci ha posto interrogativi che sono comuni a tutti i mortali, dando risposte esaustive al perché oggi un soggetto ha una identità diversa piuttosto che il sogno ambito da ragazzo. Lode!