Chiuderà i battenti il 25 febbraio, “Fabula”, video installazione di Ivan Terranova a cura di Gianluca Collica, ospitata negli spazi della Fondazione Brodbeck.
Quest’ultima ha sede in un ex complesso industriale ottocentesco rifunzionalizzato che, attraverso mostre singole e collettive, sia di artisti affermati che emergenti e numerosi progetti di residenza artistica, si qualifica come un luogo dell’arte contemporanea d’importanza primaria nello scenario culturale catanese.
Il visitatore entra in un ambiente quasi completamente buio, le uniche luci a guidarlo sono quelle che provengono dai monitor disseminati per tutto lo spazio espositivo.
Ciò determina un’esperienza sensoriale particolarmente suggestiva e immersiva.
Sui monitor vengono trasmessi dei video, realizzati attraverso l’uso di foto-trappole disposte con precisione nel territorio dell’Appennino siciliano.
I luoghi rappresentati erano una volta abitati dal “Canis lupus cristaldi”, anche noto come lupo siciliano, estintosi un secolo fa.
Il tema della mostra
Il tema alla base del progetto è il rapporto apparentemente contraddittorio tra essere umano e natura, sul quale l’artista si è già soffermato in altre opere come “Era il suo corpo fatto di penne” e “Una strana estate in montagna”.
Da un tempo in cui uomo e ambiente vivevano un rapporto armonioso e quasi simbiotico, oggi sembra essersi creato un varco incolmabile tra i due.
Lo sguardo dell’artista sembrerebbe sia denunciare questa situazione ma anche ricercarne una soluzione, un punto di contatto tra umano e selvatico.
Estremamente interessante in questo senso risulta l’uso delle foto-trappole. Quest’ultime sono degli strumenti tipicamente impiegati da biologi e cacciatori, il cui uso artistico è particolarmente significativo in quanto il visitatore è invitato a osservare, quasi come un intruso, gli animali apparentemente inconsapevoli della sua presenza.
Ma è davvero così? La natura è davvero così passiva ed estranea a noi come la si crede? Osservando con attenzione si noterà come in realtà gli animali sembrano percepire la nostra presenza e come in qualche caso rivolgano anche degli sguardi nella nostra direzione.
All’interno di uno spazio a metà tra il selvatico e l’artefatto, Ivan Terranova ci porta a riflettere su temi di scottante attualità come la crisi climatica ma anche sulle sovrastrutture culturali che influenzano la percezione che abbiamo di noi stessi e della natura che ci circonda.