Emergenza igienico sanitaria. L’Armadillidium vulgare invade Catania

Catania è una perla data ai porci, in senso letterale. Perché li troviamo lì, arrampicati sui muri e a girovagare indisturbati per le vie del centro storico. Si chiama scientificamente Armadillidium vulgare, altrimenti conosciuto come onisco o porcellino di terra. È un crostaceo che si nutre di vegetali e di animali morti, e grazie alla ‘signora Dusty’ con il suo feroce esercito ha colonizzato la città, prendendola d’assalto. Una vera e propria invasione barbarica. Ad attirarli? I rifiuti alimentari e l’umidità.
Dalla Gara Ponte alla realtà dei fatti: il fallimento è sotto gli occhi tutti.
A Catania c’è spazzatura, spazzatura ovunque, dai rifiuti che continuano a strabordare vistosamente dai cassonetti (quando presenti), alle incrostazioni accumulate in ogni angolo della città. Un’indecenza difronte alla quale non si può restare indifferenti perché a essere messo seriamente in gioco non è solo il prestigio della Città di Catania.
È soprattutto il profilo igienico sanitario a far discutere.
Un vero e proprio disastro, e le immagini non necessitano particolari didascalie. Ad aggravare questa situazione di degrado, un dato oggettivo: non è stato rispettato il Capitolato Speciale che regolamenta le procedure di affidamento ed erogazione del “Servizio di raccolta, trasporto e gestione per lo smaltimento di tutti i rifiuti solidi urbani ed altri servizi di igiene pubblica”.
Dalla Gara Ponte alla realtà dei fatti, è chiaro che la ditta appaltatrice ha tradito la fiducia riposta dall’assessore Fabio Cantarella il quale, con iniziale entusiasmo, confidava di rispondere in tempi brevi ai disservizi che, ad oggi, continuano a rendere invivibile Catania. Dusty è venuta meno agli obblighi sottoscritti con il Comune e per proprietà transitiva con i cittadini.
Entriamo perciò nel dettaglio delle principali anomalie riscontrate tra quello che possiamo constatare e quanto riportano le nostre fonti.
Disservizi, criticità e anomalie.
Operatori insufficienti.
Affidando la gestione dei rifiuti interamente alla ditta privata, sono venute meno le unità che in passato erano impiegate dal Comune. Di conseguenza, riducendo il numero di operatori impegnati nella pulizia, a risentirne è l’intervento in vaste aree della città poiché questo avviene prevalentemente con la spazzatrice meccanizzata. Vale a dire che le strade vengono pulite con apposite macchine in modo superficiale. Stando a quanto riportato da alcuni operatori, gli spazzini lavorano 24 ore la settimana (6 ore in 4 giorni), un giorno in meno rispetto alla passata gestione e con un numero di operatori nettamente inferiore. Quindi, forza lavoro e tempo insufficiente per la copertura dell’intera città. Ed effettivamente spazzini in giro se ne vedono pochi. Su via Etnea, per esempio, la frequenza è (come da contratto) 2 volte a settimana.
Automezzi e strumenti insufficienti: lo strano caso dell’immatricolazione
Stando alle testimonianze raccolte, la Dusty non avrebbe mezzi per le campane di vetro come per la raccolta dei rifiuti. Mancano i sacchi da distribuire ai cittadini per la raccolta differenziata e ancora non sono stati installati i nuovi cassonetti previsti in diverse zone.
Sebbene la ditta appaltatrice avesse garantito l’impiego di nuovi mezzi, pare che invece siano stati presi in prestito e sono attualmente in uso da Energetikambiente quelli della Senesi-Ecocar. La furberia starebbe nell’immatricolazione ex novo e la copertura del vecchio logo con un adesivo. Alcuni automezzi – non tutti – circolerebbero addirittura senza assicurazione. Segnalazione che violerebbe non solo il codice della strada, ma anche l’art.13 del Capitolato speciale.
Entro la data di consegna del servizio, l’Appaltatore dovrà trasmettere copia fotostatica dei tagliandi di assicurazione e dei libretti di circolazione indicanti l’anno di prima immatricolazione di tutti gli automezzi impiegati per l’esecuzione dei servizi oggetto del presente capitolato.
Operatori ecologici in odor di mafia?
Con il Patto per la Legalità stipulato tra il Comune e la Prefettura e osservando le normative vigenti, al momento dell’assunzione qualcuno potrebbe avere omesso tra gli operatori rapporti familiari con soggetti condannati per associazione mafiosa. Scorrendo negli elenchi di Dusty e Energetikambiente gli organi competenti potrebbero riscontrare qualche raccapricciante sorpresa.
Note a margine rivolte al Comune.
Per essere una città decorosa talvolta bastano piccoli accorgimenti. Non è normale e tanto meno ammissibile quella canaletta di scarico del climatizzatore che fuoriesce penzoloni da una delle finestre di Palazzo degli Elefanti.
Il pollice verde poi non sarà proprio il forte di questa amministrazione e nemmeno degli operatori ecologici che in tutta fretta sono costretti a ripulire, seppur superficialmente, le strade della nostra amata città. Quantomeno però, l’acqua ristagnata nel vaso di questa povera pianta grassa riusciremo a rimuoverla?