L’arte dei sigari “Made in Sicily” in vetta. Un mestiere antico e affascinate che torna sul mercato. Si, stiamo parlando dei sigari biologici tutti siciliani richiesti in qualunque parte del mondo, soprattutto in America. Un trend innovativo e tradizionale allo stesso tempo quello messo in campo dall’imprenditore siciliano Federico Marino che ha esteso la sua piantagione di tabacco tra Palermo e Villabate.
L’Isola, nel suo millenario passato è stata anche attiva produttrice di foglie di tabacco destinate alla raccolta e produzione dei sigari; un mestiere che dava ricchezza alla popolazione siciliana e che, con lo sviluppo della produzione di massa, è finito per morire: sorte comune per quasi tutte le attività artigianali del secolo scorso. Non tutti i mali, però, vengono per nuocere. Lo sa bene Marino, l’imprenditore siciliano che ha messo in piede la sua “Efebo Sicily” marchio di sigari Bio. Efebo è la rappresentazione scultorea di un bellissimo fanciullo rivenuto nei pressi dell’Isola di Mozia. L’Efebo è una statua risalente al periodo della colonizzazione greca, ora custodita presso il Museo Giuseppe Whitaker sito sull’omonima isoletta che si trova a pochi metri dalla costa di Marsala.
Il primo sigaro con foglie coltivate in modo Bio
“Efebo Sicily” è il primo sigaro ricavato da foglie coltivate in modo biologico, quindi, sfruttandolo soltanto sole e acqua, senza l’utilizzo di fitofarmaci. Questo procedimento oltre a far benissimo all’ambiente riprende anche un po’ l’atmosfera dei romanzi di Gabriel Garcia Marquez, del resto l’America ha senza dubbio ispirato Marino che si è recato molte volte nel continente americano per conoscere le qualità delle foglie migliori e avere dei riscontri con altri imprenditori del settore. Marino, inoltre, ha avuto contatti con molti imprenditori del Nicaragua con la produzione nella zona di Estelì, considerata la regione dove arriva uno dei tabacchi più pregiati del mondo. Attualmente le due versioni di sigari siciliani sono Nicita ed Efebo ma ben presto ve ne saranno tante altre con certificati di qualità e ecosostenibilità.
“Efebo Sicily” la nuova frontiera del sigaro bio in Sicilia
La nuova frontiera del sigaro bio è in Sicilia. «Questa terra ha un clima simile a quello del Caribe e del Centro America- commenta Marino-perciò sentivo dentro di me che ce l’avremmo fatta. Dopo una prima esperienza in un terreno dalla superficie di poco più di dieci ettari in cui abbiamo ricavato una cinquantina di quintali, costataci 80mila euro, abbiamo osato e siamo stati premiati». Nel team insieme a Federico Marino anche Lorenzo Zurino. Zurino, fondatore e CEO di THE ONE COMPANY vuole portare il “fumo lento” siciliano in tutto il mondo. Da anni, infatti, l’imprenditore sostiene aziende di eccellenza del settore Food Made in Italy facendo conoscere nel mondo le qualità della nostra terra. “È stato un colpo di fulmine, conosco bene il territorio siciliano e la sua grande ricchezza enogastronomica che il mondo ci invidia, ma non immaginavo ci fosse altrettanta opportunità in un settore del tutto inaspettato per questa terra. Il tabacco, il primo tabacco coltivato esclusivamente in Sicilia e poi lavorato a mano e finto in Nicaragua, centro con il know how più importante al mondo del settore.” commenta Zurino.
Scommettere su una terra che merita attenzione
“Voglio creare impresa al sud, voglio rivalutare territorio e sapienza dei coltivatori siciliani, voglio che l’estimatore americano si innamori della qualità e unicità del nostro sigaro, scoprendo che non deve accontentarsi solo dei sapori dei nostri prodotti enogastronimici”, informa Zurino. “Oltre ad essere determinante per l’unicità delle fragranze generate dall’esposizione del tabacco al sole e alla salsedine, questa terra non conferisce solo una particolarità irreplicabile al sigaro, ma ho voluto scommettere su di una terra che merita attenzione, fiducia e supporto imprenditoriale ed economico anche e soprattutto in un momento storico come quello di oggi di forte instabilità”. Di fatto l’Efebo debutta in anteprima a Washington DC, al Gran Galà della National Italian American Foundation, alla presenza di gran parte delle autorità americane.
Beneficienza
Zurino per il secondo anno consecutivo collega il proprio network italo-americano per le fondazioni benefiche più importanti d’Italia; è così che il giovane imprenditore ringrazia la Lega del filo d’oro che lo ha scelto come responsabile delle relazioni internazionali: “Non è un lavoro per me, ma un piacere e una missione di cui sento forte la responsabilità. Ho accettato questa attestazione di stima da parte del presidente della Lega – dott Bartoli – e spero di poter proseguire con onore questa esperienza contribuendo nel mio piccolo all’impresa più importante di tutte, cioè non dimenticare mai che prima di imprenditori, rappresentanti delle istituzioni etc si è uomini e bisogna cercare di restituire al prossimo quanto la vita ci ha donato”.
Crediti foto: Il Corriere
G.G.