È sindrome di Troia. Il Consiglio Comunale di Catania apre i lavori

Il Consiglio Comunale di Catania inaugura la nuova stagione targata centrodestra.
All’ordine del giorno le modifiche del regolamento e la riduzione delle commissioni da 12 a 10 che, nell’ottica di spending review indispensabile per questa consiliatura, rappresenta solo una flebile boccata d’ossigeno rispetto gli sprechi reali della macchina amministrativa. Si attesta comunque l’inizio di un percorso dalle prospettive virtuose che lascerebbe ben sperare.
È sindrome di Troia
La stanza singola con vista sul cortile assegnata all’ex sindaco Enzo Bianco ha tenuto banco in agenda politica come in consiglio.
Le accuse prima, le smentite poi. Le contraddizioni. I verbali.
Mentre la maggioranza si accoda alla decisione dei capigruppo accordata dal Presidente Castiglione, si oppongono con forza i consiglieri del M5S.
L’opposizione: “Nessun privilegio all’ex sindaco”
“Con il regolamento verrà inserita la possibilità al sindaco non eletto di avere una stanza singola”, dichiara ai nostri microfoni Giovanni Grasso, capogruppo M5S. “Alla fine, quello che vediamo noi è che in realtà questa è una premialità che viene data a Enzo Bianco e non al secondo arrivato. Perché sono convinto che questo regolamento sarà modificato alla prossima consiliatura, tra 5 anni”.
“Alla conferenza dei capigruppo – sottolinea Grasso – ho infatti detto che sembra studiato per favorire questo ex sindaco. Il motivo per cui ci siamo opposti è perché anzitutto ci sono 36 consiglieri e non vedo per quale motivo gli deve essere concessa questa stanza. Era candidato sindaco come lo sono stato io, ma io non ho mai chiesto nulla. E soprattutto non ho contrattato nulla in cambio di niente”.
“Riteniamo, come ho detto in Consiglio, che non si capisce qual è l’opposizione e quale la maggioranza nell’assegnazione di questa stanza. La cosa assurda – aggiunge Grasso – è che la maggioranza di allora è oggi all’opposizione, e quell’opposizione di ieri che oggi è maggioranza sembra essere rimasta opposizione”.
“Il discorso non è la stanza in sé ma il concetto”, sbotta il grillino. “Poi, come dice giustamente il collega Messina, sono tre consiglieri e hanno tre stanze. Ma io non voglio speculare su questa situazione, su quanto è grande o su quanto non è grande la stanza e con chi la condivide. Io ritengo soltanto che non vi è una scusa plausibile per affidare questa stanza all’ex sindaco. Probabilmente, se ci fosse stata un’altra persona, ci saremmo comportati allo stesso modo. Perché ripeto: non è perché sei il secondo arrivato, o il terzo, o il quarto, hai diritto a qualche privilegio”.
La maggioranza: “I problemi dei cittadini sono ben altri!”
È seduto tra le file della maggioranza il consigliere Angelo Scuderi (Forza Italia) che agli interventi dei colleghi aggiunge una postilla di indubbia rilevanza sulla spinosa questione. Secondo il consigliere, infatti, i problemi di cui si deve dibattere in aula sono i problemi reali della città e dei cittadini catanesi.
“Onestamente, stanza o meno a Enzo Bianco, a me e al Consiglio Comunale devono interessare i tantissimi problemi che investono la città di Catania. Non si può parlare in Consiglio Comunale della stanza di Enzo Bianco. Ci dobbiamo interessare dei veri problemi”, esordisce Scuderi.
“Ci sono problemi economici, nelle strade, nelle piazze. Secondo me occorrerebbe dare priorità alle criticità più rilevanti, non alla stanza per l’ex sindaco”.
“Certo, la stanza potrebbe rappresentare un simbolo – ammette il consigliere forzista – ma come a tutti i gruppi consiliari è stata data la stanza di riferimento quindi ogni gruppo ha la propria stanza. I gruppi più numerosi hanno la stanza più grande. Il Presidente ha la propria stanza come i vicepresidenti e come i gruppi consiliari. Poi se c’è qualche stanza in più che è stata data a Enzo Bianco non credo sia una catastrofe per i cittadini perché non ci sono costi in più”.
Intanto, mentre in Consiglio i toni si surriscaldavano per “la stanza del presunto privilegio”, il sedile di Enzo Bianco era vuoto.