Dove vanno a finire le donazioni a Sant’Agata?

Dove vanno a finire le donazioni a Sant’Agata?
È un mistero millionario che riguarda la città di Catania e la terza festa religiosa più importante al mondo.
Dicono che in soli 40 metri di percorso Sant’Agata riceva donazioni per almeno mille euro, dicono, ma come si fa a quantificare esattamente. Il giro di Sant’Agata è lungo chilometri e chilometri attraverso la città.
Cosa sono le donazioni?
Le donazioni possono consistere in denaro o gioielli. Chi crede di avere ricevuto una grazia o chi vuole rendere omaggio alla Santa lascia liberamente un obolo. Le offerte vengono consegnate durante il giro e sono previste due modalità: se si tratta di denaro, questo viene conservato all’interno delle valigie 24 ore montate sul fercolo, ai lati del busto reliquiario

Se invece si tratta di oggetti, ovvero gioielli, il monile viene appeso al fercolo con un nastro rosso.

Il racconto dei devoti che seguono il fercolo
“Semu tutti devoti tutti, evviva Sant’Agata” ogni qual volta si pronuncia questa frase accanto al fercolo viene fatta una donazione. Rivelano questa prassi i devoti. Sono quei catanesi puri che da piccoli seguono la Santa e che da sempre sono abituati a scortare il fercolo. Dentro il taschino della camicia portano sempre l’immaginetta della loro Patrona e ogni volta che qualcuno gli sta simpatico gliene donano una. Al dito medio un anello laccato in oro che raffigura il volto di Agata così come nel 1.376 lo impresse l’orafo senese Giovanni di Bartolo. Al collo hanno un rosario. Sono loro il cuore pulsante della devozione, quel manto bianco che per due giorni segue instancabile Agata: sotto la pioggia battente, con il freddo attanagliante, sono quelli che si caricano addosso grosse candele da centinaia di kg e che i turisti amano fotografare mentre la cera calda gli cola sul saio bianco.
Sono i devoti criticati a fasi alterne dall’opinione pubblica perchè macchiano, con il loro passato e presente da ragazzacci di strada e di mala, la festa di Sant’Agata.
Con la candenza catanese tipica musicale, sono loro che fanno sentire la loro questa volta “dove vanno a finire le donazioni a Sant’Agata ahhh?”.
Prima di arrivare in cattedrale i gioieilli vengono conservati dentro la “scuzzetta” dei devoti
«Ogni volta che la Santa rientra, un centinaio di metri prima, viene chiesto a noi devoti – quelli conosciuti da anni – di toglierci la “scuzzetta” (il copricapo nero in vellutto del saio). Con una una forbice si tagliano i nastri con cui vengono appesi i gioielli alla statua o al fercolo. Li conserviamo dentro la scuzzetta che poi consegnamo in sacrestia.»
Tutto questo denaro e tutti questi gioielli che destino seguono? I soldi a cosa servono? Tutti questi monili vengono esposti da qualche parte?