I dipendenti dell’azienda Meridi (Supermercati a marchio Fortè ) non ricevono lo stipendio da 10 mesi.
Dal 9 Gennaio 2020, infatti, l’azienda è in amministrazione straordinaria a causa del fallimento del gruppo di proprietà di Pulvirenti. Da Gennaio 2020 a Marzo 2021 più di 200 lavoratori in Sicilia hanno deciso di dimettersi per potere beneficiare di un ristoro economico attraverso la Naspi e altrettanto sono rimasti in forza. Se da un lato, infatti, in questi ultimi 15 mesi sono stati tenuti aperti tutti i punti vendita in Sicilia, dall’altro l’amministrazione non è riuscita a pagare le spettanze ai lavoratori che tra mensilità, 13ma e 14ma hanno raggiunto circa 10 mensilità arretrate.
I punti vendita Fortè tra Catania e provincia sono 9.
Per Davide Foti segretario generale Filcams Cgil Catania, si tratta di “una situazione orami non più gestibile e tollerabile, in continuità con i vecchi problemi del passato. Dieci mensilità di arretrato non possono essere giustificati soprattutto dal fatto che è lo Stato a gestire questa procedura di crisi. Senza tener conto delle indicazioni sindacali, i commissari hanno attuato anche una cassa integrazione che non ha permesso ai dipendenti di risparmiare nella gestione degli spostamenti e delle giornate, dimezzando orari di lavoro in maniera orizzontale. La Filcams regionale ha scritto al Ministero dello Sviluppo economico per chiedere conto di quello che sta succedendo ma al momento tutto tace”.
Manifestazione sabato 13 marzo
La manifestazione catanese di sabato 13 marzo di fronte il punto vendita di via Renato Imbriani “sarà dunque l’apertura di una nuova fase di lotta- continua Foti- poiché se non esistono i presupposti per salvare questa azienda i lavoratori chiedono che venga loro comunicato chiaramente invece di sfruttare le frustrazioni dei lavoratori coinvolti in questa tragica vicenda”.
“A Catania- conclude- chiediamo a tutte le forze istituzionali e politiche di farsi avanti una volta per tutte provando a fare quello che lo Stato e la politica dovrebbe fare per i suoi cittadini e cioè rendere la vita di tutti migliore”.
G.G.