Il 25 marzo rappresenta l’inizio del percorso di Dante nell’aldilà: proprio per questo motivo, nel 2020 il Consiglio dei Ministri ha scelto questa data simbolica per istituire la giornata nazionale dedicata al sommo poeta. Un giorno che si arricchisce quest’anno di un significato in più: nel 2021, infatti, ricorrono i 700 anni dalla morte di Date.
Anche in Sicilia, terra tanto amata da Dante, la ricorrenza è particolarmente sentita.
«In questo 25 marzo ricordiamo il genio profetico e contemporaneo di Dante Alighieri, l’Omero del Medioevo, come lo definì Abel-François Villemain, storico, letterato e politico francese del XIX secolo. In una società sempre più liquida e priva di riferimenti, il richiamo a Dante è espressione di identità, coscienza e amore per la nostra storia».
Lo afferma l’assessore regionale dei Beni culturali edell’Identità siciliana, Alberto Samonà, in occasione della giornata del Dantedì, dedicata al sommo poeta.
«Non si può, inoltre, non ricordare – aggiunge – il suo amore per la Sicilia e l’alto concetto riguardo il siciliano, non un semplice dialetto, ma una lingua. Dante d’altronde considerava la scuola siciliana Federiciana alle origini della nostra lingua e letteratura e il suo promotore, Federico II di Svevia, nonostante la collocazione all’Inferno perché eretico epicureo, un grande imperatore in quanto il suo regno era espressione di civiltà, spirito etico e magnanimità».
«E l’amore di Dante per la nostra Terra e il suo Vulcano – aggiunge Samonà – lo ritroviamo nell’VIII canto del Paradiso con una descrizione molto precisa”.
«Pur non essendoci testimonianze storiche su una sua presenza in Sicilia, infatti, non possiamo non rimanere colpiti dai suoi versi che, veicolati da Carlo Martello, fanno fare, – prosegue – anche a chi non c’è mai stato, un viaggio immaginifico in questo avamposto del Mediterraneo, elogio continuum di bellezza così amato dagli Dei, in cui abbiamo la fortuna di abitare: “E la bella Trinacria, che caliga | tra Pachino e Peloro, sopra ‘l golfo | che riceve da Euro maggior briga, | non per Tifeo ma per nascente solfo, | attesi avrebbe li suoi regi ancora, | nati per me di Carlo e di Ridolfo, | se mala segnoria, che sempre accora | li popoli suggetti, non avesse | mosso Palermo a gridar: Mora, mora!”
“Dante tra Etna, mare e barocco”
Prenderà il via oggi pomeriggio “Dante tra Etna, mare e barocco”, ricco cartellone di eventi promosso dalla Consulta comunale della Cultura, presieduta dall’avv. Salvo Emanuele Leotta, finanziato dal ministero della Cultura e patrocinato dalla “Società Dante Alighieri”, nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte del sommo poeta.
Alle 18:00 dalla scalinata del Palazzo di Città, il sindaco, ing. Stefano Alì, leggerà il “Preludio alla Divina commedia”; ogni sera un appuntamento fisso, a cura della Fondazione “Carnevale di Acireale”, presieduta dall’avv. Gaetano Cundari.
Alle 18,45, nella sala consiliare, incontro sul tema “La Sicilia nella Divina commedia”, opera di Achille Mazzoleni, promosso dall’associazione “Alumni” con gli interventi dei professori Alfonso Sciacca, Salvatore Valastro e Pina Palella.
Alle 20,30, poi, un tour virtuale della mostra curata dall’Associazione filatelica e numismatica acese. Nel corso dell’evento verrà presentato il bando “Dante in breve”, concorso di cortometraggi per le scuole secondarie di primo e secondo grado con a tema Dante Alighieri, curato dall’associazione culturale “Scarti”.