La cultura alimentare siciliana, specie nel Catanese, si sa, è fortemente contraddistinta dalla presenza di carne. Cavallo, maiale, vitello, pollo e molto altro ancora: il consumo di carne è variegato e dinamico nella nostra Isola. All’interno di questo business, che diventa arte nelle giuste mani, otto anni fa è nata l’idea di Brace, il ristorante di carne che negli anni ha saputo evolversi anche in macelleria e fast food.
La storia dei tre soci – Paolo Rapisarda, Gaetano Rapisarda e Sebastiano Papale – trova le fondamenta nel settore dell’abbigliamento. Ma l’idea che ha portato alla creazione di Brace, e quindi al loro cambio radicale di vita nel settore della ristorazione, deriva da un’intuizione di Paolo Rapisarda. Nel corso di una comune giornata di otto anni fa, all’improvviso, qualcosa innescò in lui il pensiero di invertire la rotta.
Da qui in avanti prese vita il progetto Brace: concepito inizialmente come un piccolo ristorante di carne, che col tempo è riuscito a evolversi per necessità e per ambizione. Qualche anno dopo l’apertura a Tremestieri etneo, i tre soci aprirono Brace Lab, la propria macelleria, a pochi passi dal ristorante. L’obiettivo era quello di lavorare con carni proprie, per aumentare la qualità e il controllo sul proprio prodotto di punta.
Il tempo e la costanza negli anni hanno permesso a Brace di espandersi. Fama e qualità crescevano all’unisono e l’esigenza di ampliarsi era sempre più incombente; così decisero di aprire il secondo punto vendita, nel cuore di Catania, costeggiando Villa Bellini, in pieno centro storico.
Tutto sembrava andare per il meglio, quando la pandemia e le restrizioni dovute al lockdown misero alle strette molti imprenditori e attività. Ma, ancora una volta, i tre soci ne vennero a capo: bisognava escogitare un metodo per non rimanere fermi con le mani in mano.
In quarantena ci fu un incremento esponenziale delle consegne a domicilio, che fecero la fortuna dei servizi di delivery. E perché non approfittarne, portando un prodotto giovane e di qualità? Da qui la scelta di ampliare il proprio business al settore del fast food, con l’hamburgeria Brace Burger, aperta ufficialmente nel 2022. Questa manovra mise nuovamente insieme gli ingranaggi, facendo alzare l’asticella della competizione. La carne, di prima qualità e proveniente dalla propria macelleria, contribuì al rapido successo del locale.
E a segnare la differenza con la concorrenza. «La nostra carne è di altissima qualità – spiega Gaetano Rapisarda, uno dei tre soci – Abbiamo tagli pregiati nazionali ed esteri come scottona italiana, bavarese, irlandese, angus argentino e uruguaiano, rubia gallega, maremmana italiana… Brace, rispetto alla concorrenza, è un’esperienza giovanile, innovativa, di qualità e anche veloce. Tra le novità per il futuro – continua Rapisarda – c’è in mente di espandersi anche all’estero». Freschezza che si nota anche nel modo di comunicare dell’azienda: genuino e spontaneo. Così come la risposta all’eterna diatriba sociale sul livello di cottura della carne: «Consigliamo sempre la cottura media – sorride Rapisarda – è la soluzione che abbraccia tutti».