Si riunirà domani mattina alle 9:00 il Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte comunicherà l’intenzione di dimettersi. Seguirà l’incontro con Mattarella per revocare il mandato.
In piena emergenza sanitaria in corso è stato decisivo il pressing del Pd che ha convinto Conte a “salire” al Quirinale per rimettere il proprio mandato dato che i numeri per la maggioranza non ci sono. L’intenzione degli alleati è di riprendere le redini del paese ma con il consenso della popolazione. Nicola Zingaretti, segretario del Pd, annuncia su Twitter: “Con Conte per un nuovo governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”. Si levano, nel frattempo, le voci del M5S: “Conte ter unico sbocco, noi al fianco premier”. L’opposizione, invece, giudica tardivo l’intervento del premier, Salvini: “Avrebbe già dovuto darle”, gli fa eco Berlusconi: “Fi non aiuterà Conte, unità nazionale o voto”
Verso le dimissioni
Il Premier sceglie la strada delle dimissioni sotto suggerimento del Partito Democratico al fine di creare un governo con il consenso degli Italiani che risulti credibile agli occhi di tutti. I dem hanno precisato che il ruolo di Conte “è imprescindibile” e che il Pd è comunque al suo fianco. L’ipotesi ora è di un Conte-ter che vede un reincarico contando sul sostegno dei centristi. Ma un Conte-ter riporterebbe l’attenzione nuovamente sul segretario di Italia Viva, Matteo Renzi nonché di una partecipazione o meno di Iv alla nuova maggioranza. Se Conte avesse in mano l’appoggio di un nuovo gruppo centrista i voti dei renziani sarebbero aggiuntivi e non determinanti, al contrario, se non fosse così il sostegno del senatore diverrebbe indispensabile.
Da Forza Italia, Berlusconi fa sapere: “Nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica”. Per Conte, ora: “la strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani”.
G.G.