Colpo di scena alle elezioni suppletive all’Ordine dei Medici di Catania
Che fine ha fatto la lista di Carlo Sciacchitano?

Siamo alle battute finali della insidiosa questione che si trascina da mesi all’Ordine dei Medici di Catania. Oggi la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici dovrebbe rendere nota la decisione che stabilirà le sorti dell’Ordine dei Medici di Catania.
Commissariamento o elezione suppletiva del Consiglio Direttivo?
Con la nota e la risposta all’interrogazione presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati circa la situazione in cui versa l’Ordine dei Medici, il Ministro Giulia Grillo è stata chiara.
“In queste settimane, il ministero non è rimasto fermo rispetto alle notizie che arrivavano dall’Ordine dei medici di Catania. Sono sicura che tutto si chiarirà rapidamente”, dichiara il ministro Grillo. “L’integrità e il decoro di un ordine professionale non può essere messo in discussione a causa della condotta dei suoi dirigenti. Le professioni sanitarie hanno una missione alta, che impatta sulla vita e sulla salute di tutti noi cittadini. Il Ministero della Salute vigila attentamente e si aspetta dalla FNOMCEO una risposta adeguata al ruolo che la professione di ogni medico impone”.
Il parere (non vincolante) disposto nelle scorse settimane dal Ministero indirizza la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici a procedere con il commissariamento dell’ente etneo. A sollecitare in questa direzione il Ministero, la posizione del “presidente dimissionario” Massimo Buscema “accusato di abuso di ufficio, diffamazione, rifiuto e omissione di atti di ufficio, per avere, nella sua qualità di direttore del reparto di diabetologia e di malattia endocrina metabolica del Cannizzaro, offeso ed insultato un paziente affetto da una grave patologia che attendeva il suo turno nel predetto reparto arrivando a saltare persino la necessaria visita”.
Nel parere ministeriale veniva fatto presente che Buscema non poteva più “continuare a garantire l’affidabilità e la correttezza istituzionale richieste nello svolgimento del delicato incarico di Presidente di un ordine professionale”. Inoltre, si sottolineava che l’Ordine di Catania non fosse più in grado di assicurare il proprio regolare funzionamento amministrativo.
Il dr. Massimo Buscema rassegna le dimissioni dalla carica di Presidente, ma solo in apparenza.
A rivelarlo è la lettera indirizzata alla FNOMCEO e al Ministro Giulia Grillo inviata nella giornata di ieri dai consiglieri dell’Ordine dei Medici di Catania dimissionari. Parliamo dei primi 5 dissidenti, cioè i dottori Lucio Di Mauro, Antonino Rizzo, Alfio Pennisi, Emanuele Cosentino, Rosalia Lo Gerfo.
I dissidenti fanno presente che il dr. Buscema ha presentato le proprie dimissioni solo dalla carica di Presidente dell’Ordine di Catania e non dal Consiglio Direttivo di cui è ancora componente.
Inoltre, in applicazione dell’art. 3 del D.P.R. 5 aprile 1950, n. 221, cioè la norma secondo cui “la rappresentanza legale dell’Ente e la sua gestione sono assegnate al Consigliere anziano, come è principio generale per tutti gli organi collegiali”, Buscema mantiene la rappresentanza dell’Ente e la sua gestione perché è lui il consigliere più anziano rimasto in carica nel Consiglio Direttivo dell’Ordine di Catania.
Praticamente Buscema si sarebbe dimesso dalla presidenza rimandando a sé stesso medesimo, in quanto consigliere più anziano, la rappresentanza legale dell’Ordine dei Medici di Catania.
La decisione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha una doppia valenza nel caso in cui verranno applicate le procedure di commissariamento. Da un lato, la volontà di pretendere chiarezza sulla gestione dell’Ordine guidato da Buscema. Dall’altro, rispondere a questo modo di agire in evidente conflitto da parte del Presidente – comunque in carica – Massimo Buscema.
Nel caso in cui si dovesse decidere di procedere con le elezioni suppletive del Consiglio Direttivo, la FNOMCEO si renderà complice di un “rinnovo sistematico” – ossimoro di gattopardiana memoria in salsa sicula – che sino ad oggi è stato combattuto dai medici dissidenti e dalla stessa Giulia Grillo quando deputata alla Camera.
A rivelarlo sono le due liste presentate per elezioni suppletive e una grande assente.
Chi sono i candidati al Consiglio dell’Ordine dei Medici di Catania?
Sono due le liste presentate all’Ordine dei Medici per partecipare alle elezioni suppletive del Consiglio Direttivo: “NOI” e “ORDINE“.
“NOI” è una “lista temeraria” legata al CIMO, il sindacato dei medici ospedalieri capitanata dal dentista Giuseppe Spampinato, segretario regionale del CIMO. Dal taglio marcatamente odontoiatrico, sono solamente 9 i nomi dei candidati che si sono presentati per la competizione elettorale all’Ordine dei Medici. Questo la dice lunga sul fatto che non siano riusciti ad arrivare a 11 candidati e mette in discussione la credibilità stessa della lista.
“ORDINE” appare come la lista creata ad arte, o più probabilmente da un accordo ufficioso, in base a quanto si vocifera, tra Antonio Scavone, Raffaele Stancanelli e Giuseppe Arcidiacono. Certamente dimostra di avere maggiore peso rispetto a “NOI” anche perché “politicizzata”.
I candidati.
Tra i candidati, primo nome che fa certamente sgranare gli occhi, è quello di Salvatore D’Agati che attualmente ricopre l’incarico di revisore dei conti all’Ordine dei Medici di Catania e che ambisce a occupare il seggio di consigliere. Oltre all’ambiguità di un possibile doppio incarico si sospetta un conflitto degli incarichi.
Sulla stessa lunghezza d’onda in ordine allo sgomento, Sebastiano Ferlito che da dimissionario al Consiglio ripresenta la propria candidatura. Se fino a un paio di mesi fa contestava l’Ordine dei Medici e la gestione dell’Ente di Buscema, oggi lo ritroviamo con la lista più forte per riprendersi il seggio.
Tra i candidati più chiacchierati Domenico Torrisi, il funzionario ASP alla ribalta per il caso osteoporosi di Catania (2015). Torrisi coordinò la commissione di verifica e controllo sulla vicenda e proprio per questo è considerato il medico più odiato di Catania.
C’è un gran ciarlare anche intorno alla figura del chirurgo vascolare Francesco Rainieri, notoriamente grande amico di Buscema. Parliamo di un libero professionista e anche per questo la candidatura suona strana.
In lista, anche il papabile presidente dell’Ordine dei Medici Costanzo Erminio, neurologo a un passo dalla quiescenza vicino a Francesco Basile, a quanto ci è dato sapere.
Che fine ha fatto la lista di Carlo Sciacchitano?
Era la lista data per vincente e di rottura con le logiche del passato. Doveva essere la lista che avrebbe permesso la rivalsa dei medici perché si proponeva di resettare l’Ordine dei Medici di Catania. Perché è sparita? Quali accordi sono stati presi o quali pressioni sono state fatte per fare in modo che questa lista non venisse presentata?
La lista di Carlo Sciacchitano era quella data vicino a Ruggero Razza, ma sia l’assessore che Sciacchitano hanno sempre negato.
C’è chi crede che tra Raffaele Stancanelli e Ruggero Razza ci siano tensioni in corso. Tra i medici addirittura si ipotizza che la prova di forza politica tra i due vertici di Diventerà Bellissima che avrebbe dovuto avere luogo con l’elezione suppletiva del Consiglio, con la mancata presentazione della lista di Sciacchitano, abbia il suo vincitore: il sen. Stancanelli. Ma dei ventilati dissapori non v’è alcuna prova concreta o ammissione, solo chiacchiere da bar. Quindi, anche la presunta prova di forza, rimane una fantasia.
Molto più banalmente, essendo Sciacchitano ritenuto anche vicino al M5S, potrebbe avere seguito la direttiva di Giulia Grillo volta al commissariamento e, proprio per questo, potrebbe non avere presentato la lista.
Ipotesi che in ogni caso la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici deve tenere conto prima di esprimere la propria decisione se optare al commissariamento oppure continuare a mantenere il caos all’Ordine dei Medici di Catania con queste elezioni suppletive.