Fastidio, bruciore, dolore. La clitoralgia può rendere difficoltosa la tua vita di coppia e non solo.
Il dolore clitoride infatti sembra essere strettamente correlato ad una vita sessuale priva di piacere.
Di questo argomento si sono occupati i medici del dipartimento di psicologia della McGill University di Montreal e del Wasser Pain Management Centre del Mt. Sinai Hospital di Toronto. La ricerca ha coinvolto ben 126 donne colpite da dolore clitorideo alle quali è stato sottoposto un questionario. Dalle risposte è risultato evidente come la clitoralgia con i suoi episodi di dolore ha ripercussioni sulla vita quotidiana delle donne e sulla loro vita sessuale. Il dolore inoltre può essere localizzato sul clitoride o esteso sui genitali.
Abbiamo parlato di questa patologia con la Dottoressa Ostetrica e Ginecologa Elisa Caruso.
Cos’è la clitoralgia?
«Per dirla in parole molto semplici, la clitoralgia è il dolore del clitoride, che si può manifestare con bruciore, fastidio o vero e proprio senso di dolore. Si tratta purtroppo di una condizione patologica relativamente frequente, con conseguenze che però possono essere abbastanza grandi anche sulla qualità della vita personale e delle relazioni di coppia».
A che età si manifesta?
«Non esiste un limite di età per questo disturbo, può manifestarsi in qualsiasi periodo dell’età di una donna a seconda della causa da cui è determinato. Generalmente, la clitoralgia è più frequente nelle donne che si avviano alla menopausa. Secchezza, sbalzi ormonali e abitudini diverse possono esserne la causa. Ma anche l’adolescenza è un periodo fertile per la comparsa di questa patologia. Spesso l’utilizzo di biancheria intima sintetica o cattive abitudini igieniche possono provocare la clitoralgia».
Come ci si accorge di soffrire di questo disturbo?
«Dolore al clitoride o alla parte della vulva interessata, fastidio, bruciore, arrossamento, assenza di desiderio sessuale o dolori durante i rapporti sessuali sono i sintomi più frequenti».
Perché accade?
«Le cause sono diverse: scarso tono dei muscoli perivaginali che comportano un’assenza di sensibilità sessuale nell’area vaginale e quindi difficoltà di eccitamento e di orgasmo; difficoltà nell’elaborazione di fantasie sessuali; carenze ormonali (estrogeni e/o testosterone) e menopausa; fobie sessuali specifiche; scarse abilità sessuali della donna e/o del partner; scarse abilità di comunicazione della coppia e persino omofobia interiorizzata. L’inizio dei disturbi segue spesso ripetute infezioni da parte di un fungo, la candida, o traumi fisici come un incisione chirurgica o spesso in occasione del parto».
Come prevenire se è possibile?
«La premessa è sempre quella di seguire abitudini sane e corrette. Una buona regola di prevenzione è quella di usare detergenti intimi con un pH acido. Utilizzare periodicamente una lavanda vaginale, specie dopo avere avuto le mestruazioni è una buona abitudine. Indumenti intimi non sintetici ma preferibilmente in cotone. Evitare jeans o leggins troppo stretti e aderenti alla vulva. Lavarsi sempre prima e dopo un rapporto sessuale magari evitando di utilizzare strumenti per il piacere sessuale aggressivi. Per le donne in menopausa una terapia preventiva con integratori e controlli ripetuti del ginecologo sono un ottima soluzione».
È un problema legato alla sfera psicologica?
«Si, il dolore del clitoride spesso implica anche un calo del desiderio che può includere tutte le forme di espressione sessuale, oppure può essere situazionale, quando è limitato ad un partner o ad una attività sessuale specifica. Gli esperti tendono a classificare questa riduzione dell’interesse in tre modi: soggettivo quando non vi è nessuna risposta di desiderio sessuale davanti a nessuno stimolo esterno; disturbo genitale quando vi è una risposta del desiderio che però non è supportata dalla conseguente risposta sessuale genitale (la vulva non si contrae e la donna non si sente eccitata) ed infine combinato quando, per essere più chiari, una donna non si eccita ne davanti ad un video erotico (ad esempio), ne con la corretta stimolazione del clitoride da parte del partner, quando non si muove foglia insomma».
Come affrontare il problema con il partner?
«Parlandone, sempre. E non solo con il partner ma, quando lo si ritiene anche con uno specialista del settore. Delicatezza, sensibilità, attenzione e comprensione spesso sono la soluzione di questi disturbi».
Quali strategie e cure iniziare?
«L’approccio più favorevole potrebbe essere un approccio multidisciplinare perché può comprendere consulenti sessuali, specialisti del dolore, psicoterapeuti e fisioterapisti».