La moda degli anni 2000 è spesso descritta come un gran miscuglio di stili precedenti come ad esempio vintage, global ed etnico, ad esempio “boho”, nonché le mode di numerose sottoculture basate sulla musica.
La moda hip-hop in genere era la più popolare tra i giovani di entrambi i sessi, seguita dal look “indie” di ispirazione rétro che si impose nella seconda metà della decade.
I principali stilisti tra il 2000 e il 2009 furono Alexander McQueen, Vera Wang, Christian Louboutin, Jean-Paul Gaultier, Vivienne Westwood, e Karl Lagerfeld.
L’ascesa della fast fashion:
Dall’inizio alla metà degli anni 2000 si è assistito a un aumento del consumo di fast fashion: abbigliamento economico basato sugli ultimi modelli di alta moda. Con il suo fascino a basso costo e i modelli basati direttamente dalla passerella, la moda veloce è stata un fattore significativo nella crescita del settore della moda. Poiché l’abbigliamento a prezzi accessibili è diventato ancora più importante all’ingresso della nuova era, i marchi hanno dovuto trovare un modo per tenere il passo con le nuove abitudini di spesa dei consumatori.
Nel 1999, le grandi catene come Macy’s, JC Penney, Kohl hanno registrato vendite per un totale di $230 miliardi. Negli anni che seguirono i fatturati cominciarono a diminuire. I giganti della vendita al dettaglio del nuovo millennio includevano H&M, Forever 21 e Zara. In particolare, i negozi Target hanno riscontrato un grande successo collaborando con vari stilisti per proporre a a prezzi accessibili dei capi disegnati da designer di alta moda.
Questa tendenza ha permesso agli acquirenti di possedere oggetti di design a prezzi più bassi. Nel 2004, il gigante della vendita al dettaglio H&M, un maestro nella realizzazione di fast fashion, collaborò con lo stilista Karl Lagerfield per introdurre una collezione unica che si rivelò un enorme successo, le donne si affollarono nei negozi H&M per acquistare un pezzo dello stilista tra i 30 capi disponibili nella collezione.
5 Tendenze moda anni 2000 catapultate nel 2023:
Dopo il trend dei pantaloni a vita alta che si allontanava dagli anni 2000 e che ufficialmente è passato di moda, tornano in voga tutte le tendenze di quegli anni: pantaloni cargo, “la vita bassa”, “La baguette”, gonna di jeans , manica a campana.
Pantaloni cargo:
Pantaloni cargo: il trait d’union fra l’estetica militare e lo streetwear. A indossarli per primi sono stati i soldati dell’esercito britannico nel 1938, ben presto imitati dai loro colleghi e alleati americani. Non a caso, sono noti anche come “combat pants” o “combat trousers”.
“La vita bassa”:
I pantaloni a vita bassa sono dei pantaloni (principalmente jeans) che vengono indossati al di sotto dell’altezza della vita. Di solito un pantalone è ritenuto “a vita bassa” se si pone al di sotto dell’ombelico. I pantaloni a vita bassa sono stati inventati alla fine degli anni sessanta e sono ritornati di moda negli anni duemila. Tornano di moda gli accessori per il corpo, catenelle e collane da mettere in vita, all’altezza dell’ombelico o più in basso, sempre con l’utilizzo dei pantaloni a vita bassa. Inoltre una nuova moda tornata in voga è l’utilizzo dell’intimo che fuoriesce dai jeans.
La borsa “baguette”:
Era il 1997, quando Silvia Venturini Fendi creò questa borsa a spalla caratterizzata dalla forma rettangolare, da una corta tracolla regolabile e dalle dimensioni contenute.
La gonna di jeans
Si è fatta strada nel lessico della moda anni ’70, sopravvivendo e facendo proprie le tendenze minimal-chic degli anni ’90 e quelle estremamente giovanili degli anni 2000. Non ha stagione né età. Declinata nelle sue versioni midi, lounguette, mini e maxi.
Manica a campana: