La tecnologia ha forse preso il sopravvento e spesso vengono oltrepassati i limiti del rispetto verso il prossimo. Sarà che la sbadataggine crea l’illusione di trovarsi altrove da dove si è realmente o dove si vorrebbe essere. Fatto sta che spesso si creano situazioni alquanto “buffe”.
In prossimità della Pasqua si possono individuare due tipologie di clienti: coloro che fanno la spesa di fretta, essendo entrati al supermercato per acquistare due cosine e, coloro che hanno la piena consapevolezza di perdere un pò più di tempo all’interno del supermercato poichè dovranno comprare tutto ciò che riguarda pranzo e cena pasquale. Entrambe le due tipologie di clienti avranno in comune il senso di confusione, immersi nel caos della folla. Numerose le voci in sottofondo che ampliano la sensazione di confusione: c’è chi urla ai bimbi di non allontanarsi, chi parla con un’amica incontrata per caso e chi chiede informazioni.
Contemporaneamente la cassiera batte la spesa dei clienti cercando di impiegare il minor tempo possibile ed accorciare la loro attesa in coda alla cassa. Ad un certo punto, tra le voci della folla ne sente una che esclama: “Eh si, oggi c è proprio una bella giornata di sole”, “Fortunatamente, non vedo l’ora che arrivi l’estate” risponde la cassiera guardando la cliente che ha difronte e che ricambia lo sguardo sorridendo. Beh che c è di strano vi chiederete!
La cliente esclama una seconda frase: “Comunque io ho quasi finito qui, arrivo tra dieci minuti, fatti trovare pronta eh”..
Adesso avete capito? La cliente non si stava affatto rivolgendo alla cassiera ma stava intrattenendo una conversazione attraverso l’utilizzo delle cuffie wireless. Che beffa! Nessuno scusa per il malinteso, nessun cenno verso la cassiera ignorata dalla cliente che, continua la telefonata rivolgendo lo sguardo verso il nulla!