Caso Chloe Guglielmino: rinviati a giudizio 4 pediatri e 5 chirurghi per la morte della piccola

Per la morte della piccola Chloe Guglielmino, avvenuta all’Ospedale Garibald
Due chirurghi sono anche accusati di avere attestato falsamente in cartella clinica di non avere potuto effettuare l’intervento perché “la sala operatoria era occupata”. Le indagini dimostrano invece che la sala operatoria era assolutamente disponibile.
Chloe Guglielmino, aveva 11 mesi quando è stata ricoverata per una banale invaginazione intestinale il 27 febbraio 2017. Dopo appena otto giorni, la bambina è entrata in coma per poi morire il 17 luglio dello stesso anno. L’intervento che avrebbe potuto salvarle la vita er asin cui il protocollo medico imponeva l’interventino chirurgico per rimuovere l’occlusione intestinale, sempre rimandato in ultimo a causa della sala operatoria che risultava falsamente occupata, la bambina entrava in coma e decedeva il 17 luglio 2017.
«La struttura ospedaliera -si legge in una nota dell’avvocato della famiglia, Giuseppe Incardona- inaugurata appena nel 2007, che nel proprio sito si autodecanta “L’eccellenza in termini di qualità (tempestività, professionalità, appropriatezza) delle prestazioni sarà perseguita attraverso una continua razionalizzazione e semplificazione dei processi di erogazione dei servizi” tralaltro risulta non ha una copertura assicurativa esterna ma è in regime di autoassicurazione (in altri termini si autodecanta e si autoassicura)».
E.G.