Briganti di Librino, dopo il furto telecamere e sistema d’allarme
“Il furto e i danni? Acqua passata”. A quasi un mese dall’accaduto, i volontari della squadra Briganti Rubgy del campo S. Teodoro Liberato di Librino, a Catania, lavorano per impedire che quanto è successo non si ripeta più.

Stefano Curcuruto, presidente dei Briganti rugby, chiarisce che hanno “rinforzato alcuni punti della struttura a livello proprio di edilizia, rinforzando le mura perimetrali, e in più sarà prevista un’installazione di videosorveglianza più un sistema di allarme. Per questo stiamo cercando dei contributi in modo di affrontare questa spesa. Non hanno risentito completamente i progetti che ci sono, anzi. Da qualche settimana è addirittura iniziato il doposcuola all’interno della Club House, sia per i nostri ragazzini tesserati ma anche per i ragazzi del Borgo di Librino. Abbiamo aumentato anche i progetti all’interno delle scuole, come rugby, di S. Giorgio, Livio Tempesta e la Pestalozzi (istituti comprensivi, ndr), dove 2 volte a settimana i nostri tecnici vanno a fare scuola rugby. La settimana scorsa hanno fatto la loro seconda partita con la categoria under 12“.
Marco Cannavò, responsabile scuole e giocatori: “Ci siamo immediatamente rimboccati le maniche. Devo dire che comunque ci sta arrivando qualche finanziamento, una raccolta da tutti i nostri sostenitori, a proposito anche dei genitori. Può succedere, non è la prima volta, non c’è da rimanere sconvolti. Sono dei furti che si possono subire e li subisci. A noi recano un danno importante, perchè noi ci autofinanziamo, non facciamo pagare i bambini.”

L’obiettivo è quello di organizzare “più eventi possibile”. I locali del campo S. Teodoro infatti ospiteranno giorno 21 una manifestazione dedicata alla giornata internazionale della poesia, mentre ad aprile è confermato il trofeo di rubgy Iqbal Masih dedicato ai più piccoli di tutta la Sicilia ed il Sud Italia, per sensibilizzare i partecipanti sul tema del lavoro minorile.
“La nostra idea – prosegue Curcuruto – è sempre quella di portare quanta più gente possibile all’interno della struttura: dagli orti sociali alla gente che viene a vivere questa struttura e gli eventi in sé. Da quando siamo qui sicuramente siamo riusciti a raggiungere il bacino di Borgo Librino, i bambini che iniziano a guardare, a conoscerci e frequentare sia dal punto di vista rugbistico sia proprio di aggregazione”.
Infine l’opinione di Cannavò sulle motivazioni del gesto di metà febbraio: “Li interpretiamo per il valore che hanno. Sono dei furti, non credo ci sia una cosa dietro. Semplicemente si ruba, qua a Librino, in tutta Catania, ma c’è sempre stato un discorso tra virgolette di questa crisi. In questo momento ancora più forte. Noi come altri siamo vittime di furti, non credo ci sia nulla dietro, anzi. Semplicemente furti a scopo di lucro“.