Gli hub vaccinali tornano a riempirsi. Sembra ormai finito il lungo periodo di magra che vedeva le strutture adibite alle vaccinazioni strette nella desolazione.
Le file sono interminabili sia per chi ha prenotato il vaccino nell’illusoria speranza di impiegarci il minor tempo possibile sia per chi, memore dalle campagne di sensibilizzazione regionali, si è presentato direttamente presso gli hub vaccinali. Che siano le otto del mattino o le due del pomeriggio, sarà difficile non mettersi in coda.
Effetto terza dose o Super Green Pass negli hub vaccinali?
Da quando la campagna di immunizzazione si era bloccata, le cose sono cambiate. L’obiettivo è quello di vaccinare ancora più fette della popolazione anche in previsione della minaccia della variante Omicron. E dunque via alla terza dose per chi aveva ricevuto il vaccino prima di luglio: parliamo nella maggior parte di italiani dai 50 ai 70 anni. Ma al momento solo il 36,5% ha ricevuto il richiamo. Dal 1° dicembre, invece, negli hub vaccinali sarà disponibile la terza dose per tutti i maggiorenni.
E poi c’è il decreto Super Green Pass, la certificazione verde che consente l’accesso a bar, ristoranti, cinema, concerti, spettacoli, feste e che si ottiene solo con il vaccino o con la guarigione da Covid19 in vigore dal 6 dicembre. Rimane valido il Green Pass “base” che si ottiene o con il tampone molecolare (72 ore) o con il test antigenico (48 ore), soltanto ai fini lavorativi. Esteso, inoltre, l’obbligo vaccinale al personale amministrativo della sanità, ai docenti e personale amministrativo della scuola, ai militari e alle forze di polizia compresa la polizia penitenziaria e il personale del soccorso pubblico.
Verso il via libera, invece, per la fascia 5-11 anni: sarà conclusa entro dicembre la revisione da parte dell’Ema (Agenzia europea del farmaco) circa la possibilità di estendere il vaccino Pfizer/BioNTech anche ai bambini chiamando in causa il raggiungimento dell’immunità di gregge. Eppure ancora sono 7 milioni gli adulti non vaccinati in Italia.
E.G.