Una situazione paradossale quella che si presenta all’Arnas Garibaldi Nesima di Catania, dove i due ascensori del blocco operatorio della Torre B sono fuori uso.
Uno in particolare era fermo da circa un anno, di recente è stato sottoposto ad alcuni lavori di manutenzione, ma il problema rimane perché continua a bloccarsi.
Stessa sorte anche per l’altro ascensore che tra riparazioni e controlli non assicura un servizio efficiente, specie in una delle aree più delicate del nosocomio, che trasporta i pazienti dalla sala operatoria in camera.
Il risultato è lamentale continue, da parte dei ricoverati, familiari e anche del personale sanitario che lavora nella Torre B in condizioni di disagio, senza poter assicurare un servizio efficiente.
«A causa di questa situazione sono saltati degli interventi – ci racconta Genesia Rapisarda, utente vittima di questi disservizi – . Non è possibile che i pazienti debbano rimanere bloccati dopo un intervento chirurgico, tra i timori e le preoccupazioni dei propri cari. E poi hanno bisogno di essere sistemati sul letto e avere un risveglio meno traumatico. Fino ad oggi non è accaduto nulla di grave, ma se così non fosse, di chi sarebbe la responsabilità? Che si faccia qualcosa subito!».
Chiavi e chip
Come se ciò non bastasse, oltre il danno, la beffa.
Per accedere agli ascensori bisogna utilizzare una chiave con un chip.
Per i 10 operatori del blocco operatorio, sono state consegnate solo due chiavi – in prestito tra l’altro da altri reparti – .
Ne consegue che per accompagnare il paziente dalla sala operatoria in camera o viceversa, bisogna attendere il collega che ha usato la chiave precedentemente.
Tutto questo a danno sempre degli utenti, che devono aspettare anche che arrivino le chiavi per accedere all’ascensore, con la speranza che sia la volta buona e funzioni.
«Attese su attese, che sono quasi giornaliere – conclude Genesia Rapisarda – spero che la direzione sanitaria possa accogliere la mia richiesta ed intervenire quanto prima».