Si è svolto il 34° anniversario dell’assassino di Nicola D’Antrassi.
L’ Imprenditore della Ortofrutta s.r.l. era benvoluto dai suoi oltre 200 dipendenti per il suo rigore nell’applicazione dei contratti collettivi di categoria e, anche, dai suoi produttori, con i quali si comportava con rettitudine e diligenza. Tuttavia, la stessa benevolenza non gli era riconosciuta dagli altri commercianti e imprenditori di Scordia, che, invece, erano soliti sfruttare i propri dipendenti ed erano dediti a traffici e frequentazioni non sempre trasparenti.
La sera dell’11 marzo 1989, D’Antrassi, dopo essere uscito dall’azienda e aver ricevuto una chiamata che lo invitata a prendere un caffè al bar La Bussola, fu raggiunto da un uomo che gli sparò un colpo di pistola alle spalle. Non cedette mai ai ricatti della mafia Nicola D’Antrassi, “Il suo sacrificio rimane da esempio per gli imprenditori ed i cittadini tutti” questo il motto dell’evento in quanto verità assoluta.
La cittadinanza è stata presente, come sempre, alla deposizione della Corona d’alloro lì dove l’imprenditore venne assassinato. Ogni anno Nicola D’Antrassi viene ricordato, un ricordo, una lotta contro la mafia intrinseca in azioni ed atteggiamenti purtroppo ancora esistenti.
Da 34 anni, nella giornata del 11 marzo una serie di eventi ricordano quanto è accaduto a D’Antrassi.
Dopo la deposizione della Corona d’alloro un incontro/dibattito presso il centro di Aggregazione Giovanile è stato moderato da Francesco D’Agosta segretario A. S. A. S. con la presenza del presidente A.S.A.S. Daniela Di Stefano, Elio D’Antrassi ( figlio di Nicola D’Antrassi). Nell’occasione l’ex presidente Parco del Nebrodi Giuseppe Antoci e il giornalista e sacrittore Nuccio Anselmo hanno presentato il loro libro “La mafia del pascoli”. Giuseppe Antoci ha raccontato la lotta che compie giorno dopo giorno contro la mafia e le conseguenze che ha vissuto. In merito a D’Antrassi dice: “Loro non lo hanno ucciso, sparandogli vigliaccamente alla spalle, lo hanno solo reso un seme. Ecco quel seme per noi è sinonimo di impegno e speranza.”
L’evento in ricordo a D’Antrassi è proseguito in serata.
Presso il pub Kurabu Stazione l’evento ha avuto seguito. Sebastiano D’Amato, Ylenia Sciacca insieme ai fratelli Astuto, Salvo Favara e Francesca, gli allievi della Nabrù School insieme alla loro direttrice Nancy Bruna Accordino e le Band del Liceo si sono esibiti in una serie di brani per la lotta contro la mafia. Tra questi hanno risuonato fortemente le note e le parole del brano “100 Passi”.
La presenza di cittadini di ogni età ha dimostrato quanta forte sia la voglia di cambiamento. Il desiderio di legalità ha unito i cittadini in una giornata che ricorda la bontà di uomo, la sua lotta, ed il suo tragico assassinio.