Un’apetta simbolo della biodiversità suggella la prestigiosa certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di produzione integrata) che ha ottenuto la Ortomì Società Agricola Cooperativa Organizzazione di Produttori siciliana.
Prodotto di eccellenza di Ortomì è il pomodoro Pachino IGP, oro rosso del territorio dove l’azienda ha piantato le proprie radici nel lontano 1926. Un percorso di eccellenza che trova il proprio ulteriore riconoscimento con la certificazione SQNPI, schema di certificazione volontario per tutti quei prodotti agricoli e agroalimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata “volta a garantire l’applicazione delle norme tecniche previste nei disciplinari di produzione integrata regionali nel processo di produzione e gestione della produzione primaria e dei relativi trasformati” assumendo il ruolo di capofila a 4 aziende associate. La verifica è stata eseguita in base a uno specifico piano di controllo dall’organismo terzo accreditato al MIPAF “QCertificazioni”.
Il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) è stato istituito con la Legge n. 4 del 3 febbraio 2011 (art.2) con la finalità di certificare le produzioni agricole ed agroindustriali ottenute conformemente alla norma della produzione integrata che, la legge stessa, definisce al comma 4 come “Il sistema di produzione agroalimentare che utilizza tutti i mezzi produttivi e di difesa delle produzioni agricole dalle avversità, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi ed a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici”.
«Il Sistema – afferma il dott. Salvo Latino, agronomo e ingegnere, general manager dell’AGI, agenzia incaricata di condurre Ortomì a Certificazione – è finalizzato a garantire una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti con il principale obiettivo di valorizzare ed identificare le produzioni vegetali aggiungendo valore al prodotto in termini di sicurezza, qualità e processi di coltivazione rispettosi dell’ambiente e della salute dell’uomo, ovvero Qualità Sostenibile, avviando così gli operatori agricoli del settore lungo la filiera ad una rivoluzione culturale focalizzata sull’interesse primario della tutela dell’ambiente e della biodiversità e, quindi, della sostenibilità».
«Ortomì – continua Latino – è stata una bella sfida. Per arrivare a questa certificazione è stato necessario costituire un Team di professionisti con competenze multidisciplinari, che ho avuto l’onore di coordinare quali il Dott. Agr. Paolo Terranova, il Dott. Agr. Angelo Cannata e la Dott.ssa Avv. Denise Cicciarella il cui apporto è stato importante al fine di garantire al meglio la compliance alle disposizioni di legge ed il rispetto dei requisiti normativi cogenti, a presidio della legalità in ogni aspetto concernente lo schema di certificazione».
«Il sistema SQNPI, applicabile a tutte delle produzioni vegetali (trasformate e non), presenta diversi vantaggi, sia in termini di Marketing, attraverso l’uso di marchi integrati, utilizzando sui prodotti sia il marchio regionale che quello che contraddistingue il SQNPI “Qualità Sostenibile”, sia quello di consentire alle aziende di accedere alle numerose misure di finanziamento pubblico previste dai PSR regionali (Misure 3.1 e 10) o dell’OCM ortofrutta (10.3 Conformità della fase di coltivazione), sia di garantire l’ottemperanza agli obblighi di legge in materia di difesa integrata (PAN)».
«Il SQNPI incarna, inoltre, gli ambiziosi obiettivi della strategia “From Farm to Fork: dal produttore al consumatore” al centro del Green Deal, pacchetto di iniziative strategiche promosse dalla Commissione Europea che mira ad avviare l’Unione Europea sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050».
Grande attenzione allo spreco d’acqua ed alla salute del personale
Necessario è il costante monitoraggio circa la situazione fitosanitaria delle coltivazioni attraverso l’utilizzo degli organismi ausiliari, la promozione della difesa fitosanitaria e il controllo delle infestanti attraverso metodi biologici, biotecnologici, fisici e agronomici in alternativa agli interventi con prodotti chimici di sintesi. Fondamentale per una produzione che rispetti gli standard imposti è limitare l’esposizione degli operatori ai rischi derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari. In tal senso, dunque, «una componente importante è rappresentata dall’attenzione che si dedica al personale – sottolinea Latino – costantemente controllato al fine di verificare l’adozione ed il corretto uso di dispositivi di protezione individuale in ottemperanza al disposto di cui all’art.75 del D.Lgs 81/08 (Testo Unico Sulla Salute E Sicurezza Sul Lavoro) nonché l’adempimento di tutti gli obblighi previsti dal medesimo testo di legge a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro».
In piena emergenza idrica, uno dei focus della certificazione SQNPI non può che riguardare l’acqua e dunque gli interventi sono finalizzati a razionalizzare la distribuzione dei prodotti chimici di sintesi tra fitosanitari e fertilizzanti limitandone la quantità distribuita, lo spreco e le perdite per deriva, ruscellamento e percolazione, definendo i volumi d’acqua di riferimento e le metodiche per il collaudo e la taratura delle attrezzature.
Un altro punto decisivo è l’ottimizzazione della gestione dei magazzini in cui si conservano i prodotti fitosanitari, il recupero o smaltimento adeguato delle rimanenze di prodotti fitosanitari ed dei relativi imballaggi. Infine, le norme prevedono l’istituzione di un piano di difesa volto a gestire lo sviluppo di resistenze dei parassiti ai prodotti fitosanitari.
Sicurezza alimentare e della Qualità a tutela da frodi alimentari
«Il riconoscimento della certificazione SQNPI – afferma Federico Segnalatore presidente della Ortomì – è la conferma che il percorso intrapreso negli anni è stato sempre rivolto a tutela del consumatore, al rispetto dell’ambiente e del personale dipendente. Siamo orgogliosi di essere i primi come produttori del famoso oro rosso di Pachino ad essere certificati SQNPI»
Inoltre, il SQNPI prevede l’implementazione di un rigoroso sistema di rintracciabilità nel rispetto di quanto previsto dal REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 (artt. 2 e 18) volto a dimostrare che i prodotti certificati provengano da aziende agricole che applicano i succitati disciplinari, tutelando così i consumatori da frodi alimentari.
«Il nostro obiettivo – continua Segnalatore – è tutelare la biodiversità che rappresenta per l’azienda un concetto fondamentale. Noi abbiamo il dovere di rispettare la Terra che ci ospita, di tutelare e garantire un ecosistema in equilibrio al fine di consegnare alle future generazioni un territorio sano ed un mondo migliore».
Fabio Bianciardi, Sales and Marketing leader di QCertificazioni, azienda del gruppo Bureau Veritas Italia, specializzata nel comparto agro-food commenta «siamo molto lieti di aver accompagnato alla certificazione Ortomì. Si tratta di un risultato importante, che consente all’Organizzazione di Produttori del Pomodoro di Pachino IGP di fornire al mercato un’ulteriore garanzia. La certificazione consente di comunicare che il famoso pomodoro di Pachino è coltivato nel rispetto della conformità agroclimatica ambientale, a tutela della biodiversità ed a garanzia di un metodo di coltivazione sostenibile, che potrà essere sicuramente riconosciuto dal consumatore e quindi dal mercato».