Una tre giorni dedicata alla cultura del vino, quella tenutasi con “Le Contrade dell’Etna” a Rovitello, Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania. Ad ospitare l’evento giunto all’edizione numero 14 e organizzato dalla società “Crew”, il “Picciolo Etna Golf Resort”, dal 15 al 17 aprile. Sono stati 8mila i partecipanti, con il coinvolgimento di 105 aziende.
“Analisi commerciale dei vini etnei” è stato il tema al centro della prima giornata, frutto della ricerca di Sebastiano Torcivia, docente del dipartimento di Economia dell’Università di Palermo, commissionata da “Crew”. Torcivia ha censito 209 cantine suddividendole tra quelle che producono fino a 10mila bottiglie (piccole), da 10mila a 50mila (medie) e oltre 50mila bottiglie (grandi). Inoltre, ha ripartito i vini prodotti in tre fasce: i vini entry level, quelli ricavati dalle uve da singole contrade e i gran cru, ovvero quelli ottenuti da singoli vigneti. Dall’elaborazione, il professore universitario ha tracciato i valori medi, riferendosi ai prezzi sugli scaffali delle enoteche in Italia. Tra i vini della fascia entry level, il valore commerciale si attesta intorno ai 20 euro; tra i vini ottenuti con uve da singole contrade la stima commerciale si aggira intorno ai 45 euro; tra i vini dai singoli vigneti il valore corrisponde a circa 100 euro. Per i vini prodotti da cantine con più di 50mila bottiglie, il prezzo si attesta intorno ai 130 euro.
La kermesse è stata incoronata da Oscar Farinetti, fondatore di “Eataly” con un intervento sulle “strategie di celebrazione del vino italiano nel mondo”, che si è raccontato in un’intervista del giornalista del Corriere della Sera, Alessandro Trocino. L’imprenditore ha evidenziato come “il marketing della Penisola, in questo filone, goda di ottima salute e possa decollare se si insiste a perfezionare l’aspetto della divulgazione” puntando sullo stile biologico che è la “svolta dell’agricoltura”. Il giornalista e wine writer di “Cronache di Gusto” (giornale media partner) Federico Latteri ha fatto da guida virtuale tra i versanti dell’Etna, andando a peregrinare dal versante Est a quelli meridionali, passando per ‘area Nord con le singole contrade. E la ciliegina sulla torta è stata l’affinamento in fondo al mare con “Orygini”, con due vini di altrettante aziende che hanno sperimentato questo nuovo capitolo della produzione. Sono stati 47 vini in assaggio, di cui due di “Orygini: un bianco del comprensorio etneo e un Etna rosso, confrontando lo stesso vino delle due aziende produttrici, affinato sia in cantina sia in mare.
Nome di spicco della giornata di domenica è statolo lo chef Heinz Beck, tre stelle Michelin, che ha acquisito la carica di “Padrino di Contrade dell’Etna” con una cerimonia ideata e realizzata dai promotori dell’evento: Sergio Cimmino, Massimo Nicotra e Raffaella Schirò. A capo del “St. George Restaurant” del “The Ashbee Hotel” a Taormina, chef Beck si configura come il guru del mangiare raffinato, ma anche con principi di alimentazione sana da oltre 20 anni, unendo la fantasia della ricerca alla tradizione. Molto apprezzata, nel giardino del “Picciolo”, la selezione dei vini “en primeur”, dedicata agli specialisti delle testate giornalistiche.
A patrocinare “Le Contrade dell’Etna” è stata Union Camere Sicilia con il presidente Giuseppe Pace e la segretaria generale Santa Vaccaro.. Union Camere Sicilia è sempre attenta alle tematiche che riguardano le attività di promozione del territorio e della filiera produttiva, in particolare del settore vitivinicolo che è tra gli assi portanti dell’economia regionale.