No Result
View All Result
martedì, 4 Novembre 2025
FACEBOOK LIVE
lurlo news
  • Notizie
  • Sport
  • Rubriche
    • Ad alta voce
    • Assicurati di sapere
    • Cuntastorie
    • I racconti della cassiera
    • L’isola delle imprese
    • Medicina Informa
    • Sicilia da urlo
  • Formazione
    • Scuola
    • Università
    • Enti
  • Cultura e spettacoli
    • Libri
    • Teatro
    • Musica
    • Cinema
    • Serie e Tv
  • Eventi
  • Tendenze
    • Moda
    • Bellezza e benessere
  • Etnamap
  • Notizie
  • Sport
  • Rubriche
    • Ad alta voce
    • Assicurati di sapere
    • Cuntastorie
    • I racconti della cassiera
    • L’isola delle imprese
    • Medicina Informa
    • Sicilia da urlo
  • Formazione
    • Scuola
    • Università
    • Enti
  • Cultura e spettacoli
    • Libri
    • Teatro
    • Musica
    • Cinema
    • Serie e Tv
  • Eventi
  • Tendenze
    • Moda
    • Bellezza e benessere
  • Etnamap
No Result
View All Result
L'urlo
No Result
View All Result
Home Tendenze Moda

No a pacchetto anti-ultra fast fashion nel Ddl Concorrenza

La moda italiana è esposta a una concorrenza sleale e torna quindi a chiedere regole

di Sveva Scocco
04/11/2025
in Moda, Tendenze
No a pacchetto anti-ultra fast fashion nel Ddl Concorrenza

Credits photo Fashion Magazine

Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su Linkedin

La moda italiana torna a chiedere regole. Dopo l’approvazione del DDL Concorrenza senza il cosiddetto pacchetto anti-ultra fast fashion, il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa (nella foto), ha espresso forte preoccupazione: «L’assenza di queste misure ci preoccupa. Il settore ha bisogno di strumenti per difendersi da modelli produttivi che distruggono valore, ambiente e lavoro».

Un mercato fuori controllo

Il fenomeno dell’ultra fast fashion sta assumendo proporzioni enormi. Nel solo 2024, in Europa sono arrivati oltre 4,5 miliardi di pacchi provenienti da piattaforme online, in gran parte cinesi. Un volume che, secondo CNMIZ (Camera Nazionale della Moda Italiana), rappresenta un vero “tsunami commerciale”: milioni di capi venduti a pochi euro, spesso senza alcun controllo doganale, ambientale o sociale. Capasa sottolinea che queste aziende operano con tempi di produzione inferiori a due settimane, con capi lanciati sul mercato immediatamente dopo essere stati visti sui social, e con prezzi medi inferiori ai 10 euro per un vestito.
«È una concorrenza impossibile per chi produce nel rispetto delle regole europee – spiega – perché chi lavora in Italia paga manodopera, sicurezza, contributi e sostenibilità. Qui si parla di modelli che tagliano fuori tutto questo».

Cosa prevedeva il pacchetto anti-ultra fast fashion

Il pacchetto, ispirato alla legge francese in discussione a Parigi, avrebbe introdotto strumenti concreti per frenare il fenomeno. Tra le misure principali è prevista una tassa ambientale progressiva sui capi di ultra fast fashion, da 5 euro nel 2025 fino a 10 euro nel 2031 per ogni articolo venduto. L’obiettivo era colpire chi produce enormi quantità di vestiti a basso costo, destinati a essere smaltiti dopo poche settimane. Un divieto di pubblicità online e social per i marchi classificati come ultra fast fashion, così da ridurre la spinta al consumo compulsivo.

Obblighi di trasparenza sulla filiera e sull’impatto ambientale, anche per le aziende extra-UE che vendono in Italia. Responsabilità estesa del produttore (EPR), con l’obbligo di farsi carico del fine vita dei capi venduti, oggi quasi sempre destinati a discarica o inceneritore.

L’insieme di queste misure avrebbe rappresentato, nelle intenzioni di CNMI, un segnale concreto per “riequilibrare un mercato drogato e non sostenibile”.

Una concorrenza sleale da miliardi

L’ultra fast fashion è oggi un’industria globale da oltre 100 miliardi di dollari l’anno, in crescita del 20% solo nel 2024. Secondo le stime di McKinsey, ogni europeo compra in media 60 nuovi capi all’anno, il doppio rispetto al 2000, e li indossa per metà del tempo. Nel frattempo, il sistema moda italiano che dà lavoro a oltre 500 mila persone si trova a competere con aziende che non pagano IVA o dazi perché vendono tramite micro-spedizioni sotto soglia.

«È una distorsione che non possiamo più ignorare – ha detto Capasa –. Le nostre imprese investono in sostenibilità e legalità, ma il mercato è invaso da prodotti che sfuggono a ogni regola».

La delusione (e la speranza) del settore

L’assenza del pacchetto nel DDL Concorrenza è stata una sorpresa. Molti imprenditori condividono la stessa preoccupazione. Secondo Sistema Moda Italia (SMI), negli ultimi tre anni il comparto tessile-abbigliamento italiano ha perso circa 2,5 miliardi di euro di fatturato potenziale a causa della competizione dei grandi marketplace internazionali. Un danno che non è solo economico: è anche culturale e ambientale.

Un appello per il futuro del made in Italy

Per Capasa, la sfida è ormai culturale prima che economica. La moda italiana chiede quindi una legge che fermi la corsa alla quantità e riporti l’attenzione sulla qualità e la sostenibilità. L’auspicio è che l’Italia, come la Francia, si faccia promotrice di un nuovo modello normativo europeo capace di difendere la filiera e di educare i consumatori a scegliere in modo più consapevole.

Tags: filieraImpatto AmbientaleIndustriaMisuramoda
Sveva Scocco

Sveva Scocco

Prossimo Articolo
Chi rifiuta un lavoro rischia di perdere sussidio di disoccupazione

Chi rifiuta un lavoro rischia di perdere sussidio di disoccupazione

Life Style

Cielo di novembre: nuove energie, vecchi nodi da sciogliere – l’oroscopo de L’Urlo
Life Style

Cielo di novembre: nuove energie, vecchi nodi da sciogliere – l’oroscopo de L’Urlo

di Redazione
03/11/2025

Vediamo insieme l'oroscopo per i giorni che vanno dal 3 al 9 novembre. Un oroscopo che promette un gran movimento...

Leggi Articolo
Gli Asana nello Yoga

Gli Asana nello Yoga

01/11/2025
Cosa NON fare la notte di Halloween (secondo la tradizione)

Cosa NON fare la notte di Halloween (secondo la tradizione)

31/10/2025

I più Letti della settimana

I 5 riti da fare nella notte di Halloween per connettersi con gli spiriti e con sé stessi
Life Style

I 5 riti da fare nella notte di Halloween per connettersi con gli spiriti e con sé stessi

di Redazione
30/10/2025

Il 31 ottobre non è una semplice festa, ma la notte che segna il passaggio verso il semestre oscuro. Un...

Leggi Articolo
I 5 riti da fare nella notte di Halloween: magia, intuizione, protezione

I 5 riti da fare nella notte di Halloween: magia, intuizione, protezione

28/10/2025
Delia Buglisi, voce di Paternò che porta orgoglio siciliano a X Factor

Delia Buglisi, voce di Paternò che porta orgoglio siciliano a X Factor

25/10/2025

Testata telematica | Registrazione tribunale di Catania n. 6/2014

Direttore Responsabile Martina Strano

Questo sito è associato alla

Edito da Artemide Srl semplificata
Via V. E. Orlando, 38
95030 Tremestieri etneo CT

Redazione: Via V. E. Orlando, 38
95030 Tremestieri etneo CT

Per contattare la redazione: info@lurlo.news
Per la pubblicità: (+39) 393 3323012

  • Contatti
  • Home

© 2022 Artemide Srls - - P.Iva 05148690877

No Result
View All Result
  • Notizie
  • Sport
  • Rubriche
    • Ad alta voce
    • Assicurati di sapere
    • Cuntastorie
    • I racconti della cassiera
    • L’isola delle imprese
    • Medicina Informa
    • Sicilia da urlo
  • Formazione
    • Scuola
    • Università
    • Enti
  • Cultura e spettacoli
    • Libri
    • Teatro
    • Musica
    • Cinema
    • Serie e Tv
  • Eventi
  • Tendenze
    • Moda
    • Bellezza e benessere
  • Etnamap

© 2022 Artemide Srls - - P.Iva 05148690877

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}