La colite nervosa, un disturbo che interessa una parte non certo trascurabile della popolazione italiana e che spesso viene messo in secondo piano quando si parla di medicina. Come abbiamo già visto, quando si parla di colite nervosa il nostro intestino viene chiamato secondo cervello, perché recepisce gli stimoli della tensione nervosa accumulata direttamente dal cervello.
Dove avviene e come si manifesta?
Il disturbo, detto anche sindrome del colon irritabile, interessa il tratto dell’intestino chiamato colon e si manifesta con dei sintomi, il più comune dei quali è il dolore addominale.
Quest’ultimo interessa i quadranti inferiori dell’addome portando anche un cambiamento dell’alveo, ovvero della frequenza delle evacuazioni. Ciò si manifesta sia sotto forma di stipsi che sotto forma di diarrea.
Lo stress la fa da padrone
Al momento i dati parlano di un 10 % della popolazione italiana che soffre di questa patologia, che comunque non è associata ad alcuna evoluzione maligna o aggravamento. Ma come abbiamo detto uno degli agenti principali di questa patologia è lo stress, che induce il rilascio di ormoni. Questi portano a un’accelerazione del transito intestinale e a un conseguente aumento delle secrezioni nello stesso intestino.
Cosa avviene a livello fisico?
La causa a livello fisico di questo disturbo è però una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose dell’intestino e muscoli intestinali. Non sono da trascurare tra le cause anche ansia e depressione, vita sedentaria, intolleranza alimentare e predisposizione genetica.
Quali cibi evitare e su quali puntare
Tra le cure vi è prima di tutto quella che prevede i pasti regolari, senza saltarne uno, ma non solo. Tra i cibi da evitare figurano i cibi grassi, zuccherati, piccanti, il caffè, le bevande alcoliche e gassate e i legumi. Tra quelli invece consigliati vi sono carne bianca, pesce magro, verdure cotte e lessate, riso, avena, orzo, formaggi non fermentati, frutta e yogurt.